Senigallia

«Basta ricostruzioni fantasiose, basta discredito sulle istituzioni»: il sindaco di Senigallia replica al comitato della Marazzana

Da Mangialardi arriva la risposta agli alluvionati della zona del Vallone: l'argine era monitorato e la procedura d'emergenza è stata attivata senza intoppi. E aggiunge: no alla moda dell'esposto in Procura

L'argine del fiume Misa in località Molino Marazzana
L'argine del fiume Misa in località Molino Marazzana

SENIGALLIA – No alle ricostruzioni fantasiose che gettano «discredito verso le istituzioni». Lo afferma il sindaco della spiaggia di velluto Maurizio Mangialardi che replica così ai cittadini dell’area Molino Marazzana, al Comitato Alluvionati Misa e all’unione nazionale consumatori dopo la presa di posizione di mercoledì 7 marzo. «Ricostruzione fantasiosa», la definisce Mangialardi, di quanto realmente avvenuto con il solo scopo di creare allarmismi. E per questo da evitare.

Il primo cittadino di Senigallia interviene sulla polemica che è partita dai residenti della zona Molino Marazzana, alle prese con un argine in stato critico e con – hanno affermato – un gran caos tra informazioni scarse e contraddittorie e lavori fatti in fretta e furia. Ai residenti che hanno segnalato la situazione dell’argine del fiume Misa all’innesto con il fosso del Sambuco il sindaco risponde che «il nobile senso civico dei cittadini è sempre molto importante e va sicuramente incentivato. Meno nobile è chi tenta di strumentalizzarlo mettendolo in contrapposizione alle istituzioni, solo per creare sfiducia sull’operato di queste ultime».

Dalla fine di febbraio – sottolinea il primo cittadino – l’argine all’altezza di Vallone era monitorato dai tecnici regionali ed era già stato oggetto di sopralluogo a seguito della segnalazione ufficiale della Polizia municipale alla Regione Marche. Monitoraggio rafforzato con le precipitazioni nevose e piovose e le allerta meteo emesse dalla Protezione civile regionale nei giorni scorsi. «È sulla base di queste costanti azioni di controllo, cui si sono unite anche le segnalazioni di alcuni cittadini, che nella giornata di lunedì, su richiesta del Comune di Senigallia, la stessa Regione Marche ha provveduto alla realizzazione di interventi di somma urgenza su fosso alla Marazzana. Tutto il lavoro si è svolto sulla base di un protocollo ben preciso e non, come sembra lasciare intendere il Comitato alluvionati, in maniera caotica sull’onda emotiva di talune segnalazioni».

Tra le critiche che i già alluvionati della zona (4 volte in 23 anni) hanno mosso al sistema attivatosi con l’emergenza, c’è proprio la gestione delle fasi più delicate, quelle in cui serve chiarezza nelle procedure attivate, nelle informazioni date e nel personale messo in campo. Cosa che a detta dei residenti della Marazzana non si è verificata. A ciò il sindaco di Maurizio Mangialardi replica che «per quanto riguarda la gestione dell’emergenza posso dire che è stata ineccepibile, tenuto conto che venivamo da dieci giorni continuati di mobilitazione. Anche qui, però, facciamo chiarezza: l’allerta meteo non viene diramata dal Comune di Senigallia, ma dalla Protezione civile regionale. A ogni emissione, il Comune attiva il protocollo per le azioni propria competenza, che riguardano in particolare la messa in sicurezza delle persone. Ed è esattamente quello che è stato fatto domenica 4 e soprattutto lunedì 5, allertando, e non allarmando, non solo i cittadini all’interno dei confini del Pai ridisegnato dalla Regione Marche dopo l’alluvione del 2014, ma anche i residenti delle aree non a rischio, ma potenzialmente interessati dall’eventuale rottura dell’argine monitorato».

Passata l’emergenza senza per fortuna fare danni né vittime, il sindaco spera che sia servita per capire a chi spetta la titolarità delle competenze che ciascun ente ricopre in merito al tema del fiume, dalla manutenzione alla gestione delle eventuali emergenze. Non per uno scaricabarile, ma perché i protocolli studiati e attivati possano funzionare al meglio.

Maurizio Mangialardi
Maurizio Mangialardi

Un ultimo sassolino dalla scarpa, Mangialardi se lo toglie quando i residenti della Marazzana e non solo, assieme all’Unione nazionale consumatori, presenteranno un esposto alla Procura, invitando il primo cittadino a firmarlo. «Non ho bisogno di accodarmi alla inutile e dannosa “moda dell’esposto alla Procura”, alla quale in tanti continuano a ricorrere, non rendendosi peraltro conto che ciò crea un rallentamento burocratico che allontana la soluzione del problema. Non ne ho bisogno perché da tempo la nostra Amministrazione comunale è impegnata a chiedere con forza gli interventi necessari a mitigare il rischio idrogeologico sul bacino idrografico del Misa, a partire dal rafforzamento degli argini e dalla realizzazione delle vasche di espansione. Interventi indispensabili che non possono ormai più attendere e su cui, non dipendendo da noi l’avanzamento delle procedure burocratiche, chiediamo risposte certe. Chi crede di poter risolvere la questione con un esposto non fa altro che prendere in giro i cittadini, cosa che, personalmente, non ho mai fatto e mai farò».

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