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Senigallia, capannone della Ciare: un campus al posto del degrado

Il progetto sociale della Fondazione Balducci Rossi, che ha acquisito edificio e terreno, prevede un campus interdisciplinare per i giovani dove praticare sport e dedicarsi alla cultura

Senigallia, capannone Ciare

SENIGALLIA – Si apre una nuova opportunità per i ragazzi e le ragazze di Senigallia e della provincia di Ancona. Il capannone e il terreno, sede una volta della nota azienda Ciare di Senigallia, diventerà un campus interdisciplinare per i giovani dove praticare sport e dedicarsi alla cultura.

Un ambizioso progetto innovativo e interdisciplinare, dove praticare sport con le giovanili della locale squadra di pallacanestro, dove fare i compiti e studiare, seguiti da personale affidabile, dove stare insieme in sicurezza e sviluppare relazioni sociali durevoli, proficue e costruttive per il futuro.

È questo l’obiettivo per cui la Fondazione “Maria Grazia Balducci Rossi per i più bisognosi” ha rilevato all’asta l’ex stabilimento Ciare di Senigallia, dove un tempo si costruivano altoparlanti. Abbandonata da tempo, la vecchia struttura era ormai ridotta ad un capannone abbandonato malridotto e in degrado. Sul suo bel giardino solo erbaccia e incuria. Ora la svolta, con il nuovo progetto della Fondazione.

«La nostra intenzione è la ricostruzione e l’avvio di una sede per i ragazzi dove possano svolgere attività sociali senza pericolo, anzi imparando a stare insieme e a realizzare i loro progetti per il futuro, sotto la guida attenta di educatori che possano dedicare a loro quel tempo e quelle attenzioni che finora scuola, famiglia e società non hanno potuto dargli» afferma il presidente della Fondazione Balducci Rossi, Tommaso Rossi. «Il modello è quello di un campus interdisciplinare ed istruttivo, dove passare il tempo socializzando in modo giusto ed utile allo sviluppo adolescenziale di ragazzi e ragazze senza alcuna distinzione».

La Fondazione Balducci Rossi, dedicata a Maria Grazia Balducci Rossi, da molti anni sostiene le strutture solidali, scolastiche, sanitarie e di avviamento al lavoro in Costa d’Avorio. Ora, per volontà del presidente Tommaso, da quest’anno allarga il suo contributo benefico a progetti italiani, iniziando proprio dal territorio senigalliese. «Lo scopo primario è aiutare i giovani a sollevarsi dai problemi della solitudine, depressione, droga, alcol, nel migliore dei casi da un ozio che certo non indirizza positivamente chi non ha la fortuna di avere una famiglia solida o completa».

Al momento, una volta acquisito il capannone ed il terreno all’asta, sono in corso due tipologie di verifica. La prima è per la ristrutturazione e consolidamento dell’immobile, abbandonato da anni. L’altra è per i “contenuti”: non si vuole infatti creare una struttura “doppione” di altri luoghi esistenti ma nuova e utile al quartiere, alla città, alla comunità. Il messaggio importante è collaborare con altre realtà che possano aggiungere idee, progetti e sostegni a tale iniziativa della Fondazione Balducci Rossi.

L’ex capannone Ciare è un luogo ideale, spazioso ed utile anche per ospitare tutti con scopi educativi ed istruttivi, alla presenza di educatori e operatori sociali che vi lavoreranno in maniera volontaria e professionale. Proprio per tali motivi Tommaso Rossi ha già iniziato a parlare di questo progetto con eventuali potenziali partners, dalla Caritas alla locale società di pallacanestro, dal Comune alle altre istituzioni ed associazioni presenti a Senigallia e nella provincia. «Sono benvenuti – afferma il presidente – sia nuovi contributi che altri sponsor. Dobbiamo fare squadra, mettere in campo un grande impegno comune per lo sviluppo della società di domani».

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