Attualità

Senigallia, l’applicazione delle misure di sicurezza per i pazienti psichiatrici

L’Ordine degli Avvocati partecipa alla due giorni a Senigallia sull’applicazione delle misure di sicurezza per i pazienti psichiatrici

L'ospedale di Senigallia
L'ospedale di Senigallia

SENIGALLIA – “La psichiatria giudiziaria e i percorsi di cura per pazienti psichiatrici con procedimento giudiziario” è il tema della due giorni organizzata oggi e domani presso l’Ospedale di Senigallia dal Dipartimento di Salute Mentale dell’Area Vasta 2.

L’Ordine degli Avvocati di Ancona partecipa al confronto e al percorso formativo grazie agli interventi in qualità di esperti e relatori degli avvocati Marta Mereu, Paolo Tartuferi e Giacomo Maria Girombelli. Il confronto si è reso necessario considerando l’aumento delle problematiche relative all’adeguata applicazione delle misure di sicurezza per i pazienti psichiatrici autori di reato e che ha trovato conferma nella sentenza della Corte Costituzionale che rilevato inadempienze nei procedimenti a carico di tali soggetti addebitabili sia alla mancanza di risorse del Dipartimento di Salute Mentale che a vuoti normativi.

«Il tema è di strettissima attualità – dice l’Avv. Paolo Tartuferi, Consigliere del COA Ancona a nome anche dei colleghi – e la cronaca spesso tratta argomenti che riguardano le fattispecie oggetto di questo momento formativo importante per gli operatori del Dipartimento Salute Mentale. Le misure di sicurezza riguardano la pericolosità sociale dei malati psichiatrici riconosciuti totalmente o parzialmente incapaci di intendere e di volere, e la necessità di tutelare da un lato la collettività da eventuali azioni violente di questi soggetti e dall’altra anche le esigenze di cura del paziente/imputato».

Avvocati e sanitari sono quindi al fianco di questo percorso formativo voluto da Massimo Mari, Direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Area Vasta 2, Direttore Scientifico del corso, in collaborazione con Paolo Pedrolli, Direttore UOC Salute Mentale di Senigallia ed il contributo di Giuseppe Nese, Direttore UOC “Tutela della Salute in carcere” dell’Asl di Caserta e di Antonio Iaccarino, Direttore UOC Salute Mentale dell’ASL 2 Napoli.

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