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Scuole, manca l’agibilità strutturale

Un edificio per la secondaria da costruire ex novo e uno per la primaria da mettere in sicurezza. Questo il messaggio scaturito al termine dell’assemblea pubblica sullo stato degli istituti cittadini organizzato, al teatro Casanova lo scorso 11 marzo, dal comitato Scuole sicure Cerreto D’Esi

Cerreto d'Esi
Cerreto d'Esi

CERRETO D’ESI – Una scuola secondaria da costruire ex novo e una scuola primaria da mettere in sicurezza. Questo il messaggio, forte e chiaro, scaturito al termine dell’assemblea pubblica sullo stato delle scuole cerretesi organizzato, al teatro Casanova lo scorso 11 marzo, dal comitato Scuole sicure Cerreto D’Esi. All’incontro sono intervenuti Patrizia Angeli, Presidente dell’Ipe (Ingegneri Prevenzione Emergenza), il geologo Cristiano Pascucci, in sostituzione del Presidente regionale dell’Ordine dei Geologi Andrea Pignocchi, l’assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti, il sindaco di Cerreto D’Esi Giovanni Porcarelli e la Presidente del Comitato scuole sicure Italia Iride Luzi.

L’ingegnera Patrizia Angeli ha sottolineato l’importanza della prevenzione in un territorio altamente sismico come il nostro. Gli edifici scolastici cerretesi, inoltre, antecedenti al 1984 e quindi costruiti senza norme antisismiche, sono strutture datate e in caso di terremoto non si può prevedere come si danneggeranno, dal momento che le prove di vulnerabilità sono state fatte con normative vecchie, per nulla paragonabili ai parametri odierni. «Dopo il terremoto del ’97, il tipo di indagine che si andava a fare su un edificio era ben diverso da oggi, in cui si sollecita un terremoto vero» come ribadito dal geologo Cristiano Pascucci, che ha aggiunto l’importanza dell’indagine geologica: la conoscenza del terreno è alla base di un buon progetto per la costruzione di un edificio.

Ha continuato evidenziando che la storia ci racconta che l’ultimo terremoto con epicentro Fabriano è avvenuto nel 1741 e la faglia che attraversa la città è silente da quel tempo, per cui non parlare di prevenzione oggi sarebbe un’assurdità. Entrambi i tecnici hanno ribadito che un edificio del 1905 non può garantire l’agibilità strutturale, cosa ben diversa dall’agibilità visiva. «Dopo un sisma, infatti, il controllo visivo che il tecnico è chiamato a fare (la cosiddetta scheda Aedes) non certifica la stabilità della struttura, ma evidenzia solamente che non ci siano state lesioni; l’agibilità strutturale, invece, è data dalla prova geologica unita a quella di vulnerabilità sismica: sono queste le uniche prove capaci di dimostrare l’effettiva resistenza della struttura».

Scuola primaria Lippera

Molto incisivo l’intervento della Presidente del Comitato scuole sicure Italia, Iride Luzi, che ha ribadito la necessità di leggi nazionali «che impongano alle amministrazioni di Comuni in zone ad alto rischio sismico (di cui anche Cerreto è parte, perché è in zona 2), di rendere sicure le strutture scolastiche, sia imponendo le prove di vulnerabilità, che gli adeguamenti o la costruzione di nuovi plessi garantendo i finanziamenti e gli strumenti indispensabili per farlo subito, oggi, e non in un futuro indefinito».
L’assessore Sciapichetti è intervenuto sottolineando l’importanza di incontri come questo organizzato dal Comitato, e la necessità di inserire le scuole tra le priorità della Regione. Ha elencato le scuole che verranno ricostruite, tra cui non figurano quelle di Cerreto D’Esi, non essendo dichiarate inagibili.
«Sebbene la legge 3274/2003 imponesse alle Amministrazioni di eseguire le prove di vulnerabilità, pur senza l’obbligo di procedere con gli adeguamenti, il nostro Comune, a distanza di sette mesi dalla scossa del 24 agosto, non ha ancora i risultati delle prove, che sono iniziate la mattina stessa dell’assemblea, l’11 marzo. Forse qualcosa ci è sfuggito, o questa è l’Italia e dobbiamo rassegnarci? Sicuramente se la legge 3274/2003 avesse imposto oltre alle prove di vulnerabilità, anche i lavori necessari per la messa in sicurezza o la costruzione di nuove scuole dove fosse impossibile adeguare, ora non staremmo qui a parlarne e chiedere risposte. Questi enormi costi di ricostruzione avrebbero potuto essere contenuti lavorando sulla prevenzione, anziché lasciarli crescere, terremoto dopo terremoto», il duro affondo del Comitato di genitori cerretesi.

Il sindaco Giovanni Porcarelli è intervenuto affermando che la scuola sarà la sua priorità, ma aspetterà gli esiti delle prove di vulnerabilità prima di decidere la via da percorrere. Il Comitato gli ha ricordato che se genitori e cittadini non avessero insistito, in questi mesi, per richiedere le verifiche, lui si sarebbe limitato a dire solo che le scuole sono sicure, state tranquilli.
«Quello che è emerso dall’assemblea, invece, è che le scuole non possono essere definite agibili, senza le prove di vulnerabilità. Tutti e due gli edifici cittadini, la scuola secondaria Melchiorri e la scuola primaria Lippera, non hanno l’agibilità strutturale, ma solo quella visiva. Il Comitato resta in attesa di queste benedette prove, stando con il fiato sul collo al primo cittadino affinché le scadenze, tra circa un mese, vengano rispettate, sia per le analisi di vulnerabilità che per l’antincendio.
Le risposte dei tecnici non hanno fatto altro che confermare la nostra perplessità nel credere a tutte le rassicurazioni ostentate in questi mesi, senza prove concrete, sia dall’amministrazione che dal responsabile della sicurezza delle scuole e dalla dirigenza scolastica, tra l’altro grandi assenti ingiustificati all’assemblea».

Scuola secondaria Melchiorri

Secondo il comitato, infine, è necessario costruire quanto prima un nuovo edificio scolastico, «ma scartando il progetto per la costruzione di una nuova scuola di cui il sindaco è in possesso da diversi anni e, quindi, favorendo progetti nuovi ed attuali, per creare una scuola che sia davvero a regola d’arte. I bambini non possono subire le scelte degli adulti, se i soldi non ci sono bisogna trovare il modo di averli, senza scuse. C’è in gioco il futuro dei nostri figli».

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