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Corsi di formazione, aule aggiuntive e tecnologie: così riparte l’IIS “G.Galilei” di Jesi

All'Istituto d'Istruzione superiore Galilei tutto pronto per il ritorno in classe in piena sicurezza. Garantito anche il trasporto scolastico. L'intervista al preside Luigi Frati

L'Istituto IIS Galilei di Jesi
L'Istituto IIS Galilei di Jesi

JESI – L’anno scolastico 2020/2021 riprende all’insegna di enormi stravolgimenti sia nella gestione organizzativa sia nella definizione delle attività, dei tempi e dei modi destinati alla didattica. Ma è una sfida che l’Istituto d’Istruzione Superiore “G.Galilei” di Jesi accoglie con tutta la preparazione necessaria e anzi, primeggiando in Italia, in un aspetto delicatissimo e fondamentale come quello dei test sierologici ai dipendenti della scuola.

All’IIS Galilei infatti, nelle giornate di martedì primo e mercoledì 2 settembre, i dipendenti che ne hanno fatto richiesta si sono sottoposti al test. «Il nostro Istituto è stato uno tra i primi in Italia ad aderire all’iniziativa congiunta FIMMG e ANP (Federazione medici di medicina generale e Associazione nazionale presidi, ndr)», spiega il dirigente scolastico Luigi Frati, che abbiamo incontrato per fare il punto su questa ripartenza, a pochi giorni dal suono della campanella.

Il dirigente scolastico dell’IIS Galilei di Jesi Luigi Frati

Preside, quali sono le problematiche di questo nuovo inizio?
«I due documenti programmatici fondamentali per la definizione delle risorse e del progetto educativo, il PTOF e il Programma Annuale, quest’anno dovranno essere ridefiniti tenendo conto delle nuove misure di prevenzione e protezione necessarie al contenimento del virus covid-19. Le maggiori problematiche affrontate sono state quelle relative alla gestione degli aspetti sanitari e modalità organizzative, al setting aule (per la parte di competenza), all’istituzione di un Comitato d’Istituto per l’applicazione e verifica delle regole di contrasto del covid-19, alla stesura del Protocollo anticontagio, all’organizzazione di corsi di formazione specifici sulle problematiche covid 19, all’integrazione al Patto di corresponsabilità e al Regolamento di Istituto e molte altre.

La programmazione didattica ha subito e continuerà a subire contraccolpi a causa delle nuove modalità di erogazione del servizio sia come conseguenza di quanto accaduto durante il secondo periodo dell’anno scolastico 2019/2020 sia per tutte le limitazioni che interesseranno il nuovo. Nella comunicazione alle famiglie e agli studenti dell’ 11 agosto 2020 pubblicata sul registro elettronico (“Piano di rientro a scuola”, ndr) si indicava un’apposita sezione attiva in costante aggiornamento sul sito del Ministero dell’Istruzione con tutte le FAQ, i documenti e i materiali utili per la scuola, per il personale e per le famiglie, per la ripresa delle attività.

Nella Comunicazione numero 576 del 12 agosto “Rientrare a scuola in sicurezza – check list di supporto per le famiglie”, si comunicavano dei suggerimenti per le famiglie e delle check-list per aiutarle alla nuova modalità di rientro. Noi dell’IIS. “Galilei” di Jesi abbiamo lavorato tutta l’estate in collaborazione con i genitori, gli enti e le istituzioni, le associazioni e i gruppi di lavoro vicini alla nostra scuola. Abbiamo organizzato corsi di formazione specifici sulle problematiche “covid-19” per tutto il personale docente e non e successivamente verrà posta particolare attenzione all’informazione per alunni e famiglie.

Il distanziamento (inteso come distanza minima di 1 metro tra le rime buccali degli alunni), lo ribadisce anche il Comitato Tecnico Scientifico nell’ultimo verbale n. 104 del 31 agosto 2020, rimane uno dei punti di primaria importanza nelle azioni di prevenzione del contenimento epidemico nel contesto scolastico. Per questo motivo, a seguito della verifica estiva di inadeguatezza per capienza di 5 aule nella sede Colocci e per garantire le misure di sicurezza previste dal Piano Scuola per la ripresa delle attività didattiche in presenza dopo l’emergenza dovuta al covid-19, l’Ente Locale ha provveduto a reperire le aule presso il Centro per l’impiego di Jesi (Ciof) di viale del Lavoro. La soluzione del Ciof oltre ad offrire le necessarie aule adeguate risulta vantaggiosa vista la vicinanza con la sede centrale dell’Istituto, che soffre già la frammentazione in tre sedi (oltre alle due già menzionate un indirizzo della scuola è situato presso l’edificio “Carducci” di via Leopardi”). Il Comitato Tecnico Scientifico raccomanda, infatti, l’utilizzo di soluzioni strutturali provvisorie già utilizzate in altri contesti emergenziali per periodi temporanei, al fine di garantire il distanziamento prescritto».

Si dibatte molto sulla questione trasporti: saranno garantiti per la totalità degli studenti?
«Dopo diversi incontri con gli operatori del trasporto pubblico locale, sulla base delle indicazioni nazionali di sicurezza, questa estate era emersa l’impossibilità di garantire a tutti gli studenti il trasporto in autobus. Considerando che le disposizioni sulla gestione dell’emergenza covid 19 suggerivano in via precauzionale l’utilizzo di mezzi propri in alternativa a quelli pubblici, abbiamo avviato un monitoraggio e chiesto ai nostri  studenti di rispondere ad un questionario. Questo per quantificare il fabbisogno di trasporto e in attesa di ulteriori disposizioni delle autorità competenti che sono giunte il 9 settembre nel corso di una Conferenza di servizio convocata con tutti i dirigenti scolastici della Regione. Inizialmente i responsabili dei trasporti locali ci avevano comunicato che i limiti della capienza alunni erano del 60%, in seguito portato all’80% e per questo motivo abbiamo avviato uno studio di fattibilità per integrare la didattica in presenza con quella a distanza.

Nella Conferenza di servizio del 9 settembre è invece stato assicurato a tutti i dirigenti scolastici della regione che il trasporto sarà garantito totalmente, soprattutto alla luce del Decreto legge n. 111 del giorno 8 settembre 2020 “Disposizioni urgenti per far fronte a indifferibili esigenze finanziarie e di sostegno per l’avvio dell’anno scolastico, connesse con l’emergenza epidemiologica da Covid-19”. Infatti, per sostenere il settore del trasporto pubblico locale e regionale di passeggeri sottoposto a obbligo di servizio e consentire l’erogazione di servizi di trasporto pubblico locale in conformità alle misure di contenimento della diffusione de covid-19, sono stati finanziati servizi aggiuntivi di trasporto destinati ai nostri alunni che ci permettono a questo punto di erogare la didattica in presenza».

studente, Covid, mascherina
Foto di Alexandra_Koch da Pixabay


Avete gestito gli ingressi in modo scaglionato? Mascherine in classe?
«Nella prima settimana di scuola, per sperimentare il nuovo Protocollo e verificarne punti di forza e criticità, dal 14 al 19 settembre, le lezioni inizieranno alle ore 8 e termineranno alle 11. Per quanto riguarda le entrate e le uscite, nonché le regole di comportamento all’interno della scuola, abbiamo invitato tutti a leggere il Protocollo di Istituto pubblicato sul sito della scuola. Per il piano specifico relativo agli ingressi e uscite dei diversi plessi abbiamo raccomandato la presa visione della circolare inviata a studenti, famiglie e docenti con la descrizione particolareggiata del lay-out. Nella fase iniziale dell’anno scolastico per evitare assembramenti nei dintorni della scuola e consentire un ingresso ordinato, gli studenti si ritroveranno distanziati negli spazi antistanti gli ingressi assegnati alla propria classe, a partire dalle ore 7.50; raggiungeranno poi la propria aula entrando uno alla volta, indossando la mascherina e rimanendo distanziati almeno un metro l’uno dall’altro in attesa dell’inizio delle lezioni. L’uscita degli studenti avverrà scaglionando di circa tre minuti le classi. Per l’utilizzo delle mascherine abbiamo adottato le raccomandazioni del Comitato tecnico scientifico tradotte nel Protocollo della nostra scuola elaborato dal nostro medico competente dottor Duca, dal responsabile Massei e dalla Commissione covid-19 dandone ampio risalto a tutta la comunità scolastica al fine di offrire una formazione/informazione adeguata».


Tempi per un graduale ritorno alla normalità?
«Vorrei sottolineare e comunicare a tutti un elemento semplice e fondativo: le competenze in ordine al contagio e alla sua evoluzione non sono della scuola, ma esclusivamente della Sanità. Le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico (CTS) sapranno indicarci tempi e modalità di ritorno alla normalità, seppure è da tener presente che la situazione fotografata in un dato momento non sarà, probabilmente, quella definitiva, destinata a durare tutto l’anno scolastico. Quindi, come in quasi tutti i frangenti difficili della vita, la strada da percorrere sarà in primo luogo educativa; accanto alla sapienza dei medici e dei ricercatori viene chiamata in causa la saggezza dei cittadini, la capacità etica e civile di assumersi le proprie responsabilità, di rispettare la vita propria e quella degli altri».

Sono state previste assunzioni o comunque implementazioni di personale docente/Ata? Quali le direttive dal Miur in tal senso?
«Abbiamo compilato diversi monitoraggi per richiedere l’organico covid, attendiamo ora le risposte da parte degli uffici competenti».


La sua personale opinione sulle procedure emergenziali disposte: quali le principali criticità nella loro attuazione?
«Ho ripetuto spesso, anche nel corso del collegio docenti, che con senso di responsabilità, rispetto delle misure di prevenzione e contenimento della diffusione del virus, l’intera comunità scolastica può ripartire in sicurezza. Ricordo anche che la scuola è impegnata a definire il Curricolo di Educazione Civica: quale migliore occasione per passare dalla teoria alla pratica sviluppando una didattica dell’educazione civica basata su rispetto delle regole, sulla formazione di un cittadino responsabile, sull’introduzione dell’educazione sanitaria?».


Ritiene efficiente l’adozione di procedure di remote working ai fini prettamente didattici? O se tale procedura è inadeguata poiché magari interpretata da alcuni come piuttosto “relax working”?
«L’emergenza sanitaria ha comportato l’adozione di provvedimenti normativi che hanno riconosciuto la possibilità di svolgere “a distanza” le attività didattiche delle scuole (Decreto legge 25 marzo 2020, n.19). Ho sempre sostenuto una modalità “mista” di lavoro anche in tempi non sospetti: il futuro dei nostri studenti sarà orientato alla complementarietà dei due sistemi di organizzazione: “in presenza” e “a distanza”. Progettare percorsi in modalità mista riveste per la scuola italiana un carattere prioritario poiché individua i criteri e le modalità per riprogettare il nostro modus operandi. La Didattica Digitale Integrata (DDI) intesa come metodologia innovativa di insegnamento-apprendimento integrerà sempre più la tradizionale esperienza di scuola in presenza. La sfida ora sarà quella di aumentare la strumentazione tecnologica, le connessioni, la conoscenza di nuove piattaforme, rilevare i fabbisogni, tenere conto dei contesti e assicurare la sostenibilità delle attività proposte e un generale livello di inclusività».

Educazione fisica: sarà consentita? In che modalità?
«Il Dipartimento di Scienze motorie del nostro istituto sta lavorando ad un protocollo per l’organizzazione delle attività didattiche e sportive interne da integrare a quello generale. Durante le lezioni di scienze motorie andrà rispettata la distanza di due metri e saranno consigliate attività sportive all’aperto, quando è possibile. Quando l’attività fisica si svolgerà in palestra dovranno essere garantiti adeguata areazione e un distanziamento interpersonale di almeno due metri. Abbiamo sconsigliato giochi di squadra e di gruppo mentre saranno da privilegiare quelli individuali. Nel verbale del CTS del 28 maggio comunque sono presenti le regole per lo svolgimento delle attività motorie a scuola che valgono per la ripartenza, se i dati dell’epidemia non cambieranno.

È necessario che le famiglie, gli studenti e le studentesse si attengano scrupolosamente alle indicazioni contenute al fine di garantire lo svolgimento delle attività didattiche in sicurezza. La situazione di contagio richiede l’adozione di particolari attenzioni per la tutela della salute dell’intera Comunità scolastica, nella consapevolezza che la ripresa delle attività didattiche, seppur controllata, non consente di azzerare il rischio di contagio. Il rischio di diffusione del virus va ridotto al minimo attraverso l’osservanza delle misure di precauzione e sicurezza».

In questa ripartenza la parola chiave sarà dunque “collaborazione”…
«L’alleanza tra scuola e famiglia costituisce un elemento centrale nella strategia del contenimento del contagio. I comportamenti corretti di prevenzione saranno tanto più efficaci quanto più rigorosamente adottati da tutti in un clima di consapevole serenità e di rispetto reciproco, fondato sul dialogo e sulla condivisione degli obiettivi di tutela della salute e di garanzia dell’offerta formativa per tutti i protagonisti della vita scolastica.

Vorrei cogliere l’occasione per ringraziare tutto lo staff del “Galilei” di Jesi che ha trascorso a scuola, al mio fianco, una estate che ricorderemo: la professoressa Ione Baldoni, i professori Marco Mosca e Gianluca Rango in particolare. Ringrazio la Provincia di Ancona nella persona dell’Ingegner Vallasciani e tutti i geometri che ci hanno seguito, supportato e aiutato ad affrontare tante criticità con determinazione, profondo senso di responsabilità e di vicinanza.

Vorrei ricordare con affetto la signora Anna Impiglia, che dopo anni di onorato servizio come Dsga (Direttore servizi generali e amministrativi, ndr) del “Galilei” di Jesi dal primo settembre è in quiescenza. Saluto cordialmente ed auguro buon lavoro alla nuova collega, Beatrice Foroni. Nell’augurare alle famiglie e agli alunni – così come a tutto il personale – che il rientro a scuola sia sereno e proficuo, confermo la disponibilità di questo Ufficio di Presidenza a favorire iniziative atte a sostenere le famiglie, alunni e tutto il personale scolastico in questo difficile frangente. Dobbiamo tutti comprendere che si “naviga a vista”: questa la condizione in cui siamo chiamati a vivere e operare. Tante sono le problematiche da affrontare, soprattutto alla luce dei continui aggiornamenti normativi e all’evolversi della situazione epidemiologica: da ora chiedo a tutti collaborazione e disponibilità alla condivisione di nuove regole e comportamenti da adottare. Vi aspetto con la consapevolezza che solo con un proficuo lavoro di squadra riusciremo a vincere anche questa battaglia».

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