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Sanità, l’ex governatore Ceriscioli: «Dal libro dei sogni del centrodestra all’incubo della realtà»

Il past president incontra i cittadini l'11 maggio. «Solo macerie, liste d'attesa fuori controllo e i 13 ospedali mai riaperti»

Il presidente regionale Luca Ceriscioli

PESARO – Sanità Marche, l’ex Governatore Luca Ceriscioli si toglie diversi sassolini dalle scarpe. “Un piano dei sogni e l’incubo della realtà”. È questo il titolo dell’iniziativa del Partito Democratico che si terrà giovedì 11 maggio alle ore 18 al circolo Arci di Villa Fastiggi.

«Dopo due anni e mezzo di mandato del centrodestra – spiega Luca Ceriscioli, presidente della regione Marche nella scorsa legislatura – della sanità marchigiana restano solo macerie. Tutte le promesse della campagna elettorale si sono infrante. Le liste di attesa sono fuori controllo, sia per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali che per quanto riguarda i ricoveri programmati. La riapertura dei 13 ospedali è rimasta sulla carta, gli ospedali di comunità sono svuotati, con i pazienti dell’entroterra costretti a spostarsi per accedere anche alle prestazioni più semplici come visite ed esami. La nostra sanità è sempre meno attrattiva per i medici e infermieri che tendono ad andare a lavorare nella vicina Romagna, con la conseguenza che la maggior parte dei reparti dell’ospedale di Urbino sono tenuti in piedi da cooperative di medici privati, che continuano a lavorare pagati a peso d’oro. Un fenomeno che ora si sta espandendo anche agli ospedali di Pesaro e Fano. La prima pietra del nuovo ospedale di Pesaro, ormai diventato un piccolo nosocomio senza alcuna attrattiva per i medici, sembra lontana».

Ceriscioli conclude che «la famosa idea della ‘sanità diffusa’ si è schiantata con la dura realtà e la mala gestione. L’unica soluzione resta quella della realizzazione del nuovo ospedale di Muraglia, che raccolga le eccellenze e le prestazioni complesse e di secondo livello, progetto rimasto nel cassetto».

Si parlerà anche del PNNR con Franco Pesaresi Network Non Autosufficienza: «Nelle Marche il quadro appare assai preoccupante – aggiunge – solo un terzo dei progetti è stato approvato, con il rischio che i nostri territori perdano fondi e una grande opportunità di crescita in particolare per la sanità dell’entroterra».

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