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San Severino, Consiglio comunale d’urgenza contro la Determina 742. Piermattei: «Ritiro dell’atto e si parli dei piani futuri»

Il primo cittadino del Comune maceratese nella seduta d'assise interviene sul futuro dell'ospedale Bartolomeo Eustachio «impoverito» e punta il dito contro la decisione dell'Asur Marche

L'ospedale di San Severino Marche

SAN SEVERINO – Grande partecipazione ieri sera al Teatro Italia di San Severino Marche per il Consiglio comunale d’urgenza monotematico convocato dal primo cittadino Rosa Piermattei per discutere la “Determina 742 del 31/12/2019 – Piano Sanitario Regionale”, un «problema che riguarda non solo la città settempedana ma tutto l’entroterra».

Presenti i sindaci del territorio maceratese ma anche delle province limitrofe oltre all’assessore regionale Angelo Sciapichetti, ai consiglieri Sandro Bisonni, Luca Marconi, Francesco Micucci, Elena Leonardi e Luigi Zura Puntaroni e ai parlamentari Mirella Emiliozzi, Mario Morgoni, Tullio Patassini, Francesco Acquaroli e Giuliano Pazzaglini.

Il sindaco Rosa Piermattei

«L’unica struttura a essere colpita dalla decisione di Capodanno è stato il Bartolomeo Eustachio – ha esordito il sindaco settempedano -. Chiedo che prima di tutto venga ritirata la nefasta Determina 742 e che poi si parli dei piani per l’ospedale di San Severino Marche». Un ospedale, quello di San Severino, che come riferito dal sindaco Piermattei è stato «impoverito» anche a causa di altri provvedimenti. Tra questi la chiusura, a marzo del 2016, del Punto nascite nel reparto materno infantile. Lo spostamento della diagnostica del tumore prostatico e urologico insieme alla cistoscopia. E ancora, l’unificazione della preparazione antiplastici a Macerata, lo spostamento di tutte le urgenze chirurgiche (tranne l’oculistica) e l’unificazione del Tao con la Medicina.

«Tra le cose che hanno impoverito l’ospedale ce ne sono altre, nonostante una Determina a suo tempo firmata con la Regione da chi mi ha preceduto nell’Amministrazione della città – ha continuato il sindaco -. A maggio 2019 è stata aperta la Lungodegenza ma sono solo venti posti e, ad oggi, non sono stati ancora portati a termine i lavori su tutto il piano che doveva vedere aperti anche nuovi uffici, la riabilitazione e altro. San Severino Marche è il terzo centro in Italia, e unico nella Regione, per l’impianto di stent Xen 45 nella chirurgia del glaucoma ed è anche il primo centro marchigiano per i trapianti di cornea. È una eccellenza che andava riconosciuta come provinciale ma, anche in questo caso a tutt’oggi, di provinciale non c’è nulla e non si sa il perché. In occasione dell’apertura della Lungodegenza era stato presentato anche il progetto del Centro nazionale per le ernie, ma non sappiamo quando e come ci sarà riconosciuto».

Un momento del Consiglio comunale

Il sindaco ha poi parlato nello specifico della Determina 742. «Un atto che declassa tre Unità operative da complesse a Unità semplici e fa diventare quella di San Severino Marche una struttura vuota. In questo territorio abbiamo tanti problemi, dalla ricostruzione alla viabilità, e quando c’è qualcosa che funziona ci viene tolto. Io vorrei capire il perché – la domanda della Piermattei -. Leggendo e rileggendo i documenti ho capito che trasformare le Unità operative da dipartimentali a semplici non è una questione economica legata ai dottori, che stanno lavorando molto bene. Tolte le dipartimentali i dottori che andranno in pensione non verranno sostituiti e, piano piano, diminuirà l’afflusso dei pazienti e quindi, come risultato finale, verrà inglobato tutto in un’altra struttura. Quello che continuerò a chiedere sarà, quindi, di riconoscere il “Bartolomeo Eustachio” come ospedale di base. Continuerò poi a chiedere la riapertura del pronto soccorso e il ritiro della Determina 742».

«Il mio dovere è quello di difendere i diritti dei cittadini – ha concluso il sindaco -. Quello alla salute è un diritto riconosciuto dalla nostra Costituzione. Non si può agire in questo modo. È stata offesa la dignità di tutti i cittadini con una decisione presa alle loro e alle nostre spalle. Ora è arrivato il momento di presentare con chiarezza e onestà quelli che sono stati definiti come i piani per l’ospedale di San Severino Marche».

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