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Salvini chiama a raccolta i suoi, appuntamento a Roma con gli eletti

Il leader della Lega incontrerà i nuovi consiglieri, intanto fervono le manovre per costruire la nuova Giunta. In odore di assessorato c'è il leghista Mirco Carloni

Matteo Salvini e Riccardo Augusto Marchetti a Castelfidardo

ANCONA – Il leader della Lega Matteo Salvini ha convocato tutti gli eletti di questa tornata elettorale a Roma per un incontro. L’appuntamento si terrà domani, anche se la location deve ancora essere comunicata. In giornata invece sempre a Roma si è svolto un altro vertice che sarà decisivo per la formazione delle nuova Giunta, quello tra Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) e il neo governatore Francesco Acquaroli. Le grandi manovre per la formazione del nuovo esecutivo fervono, anche se sotto traccia. Fra i papabili in “odore” di assessorato per la Lega ci sono in pole position tre nomi illustri, Mirco Carloni, Chiara Biondi e Filippo Saltamartini, ma tra loro il più certo ad oggi è Carloni, che gongola ma non si scompone e resta a bocca cucita in attesa degli sviluppi.

Il fanese si lascia andare solo ad un laconico «sono a disposizione della Lega e del presidente Francesco Acquaroli e attendo di conoscere le decisioni che prenderanno», ma intanto il suo nome continua a circolare con insistenza e per lui le ipotesi vanno dall’assessorato alla sanità a quello alle attività produttive.

Mirco Carloni Lega

Commentando «il risultato della Lega in questa tornata elettorale – osserva – è stato straordinario, grazie al grande lavoro di squadra, alla presenza nelle Marche del nostro leader Matteo Salvini e all’impegno del commissario regionale Riccardo Augusto Marchetti». E i dati a ben vedere gli danno ragione. Il partito è cresciuto notevolmente rispetto alle regionali del 2015, passando dal 13,02% al 22,38% e arrivando ad un soffio dal Pd che si ferma al 22,11% quando nel 2015 era al 35,13%. Carloni, ultimo acquisto in ordine di tempo del partito salviniano, è l’unico dei consiglieri della passata legislatura ad essere stato riconfermato sugli scranni della Lega, mentre i colleghi Zaffiri, Malaigia e Zura Puntaroni non ce l’hanno fatta.

Carloni pone l’accento sul risultato importante specie in una regione come le Marche, considerata feudo rosso e dove però i cittadini con il loro voto hanno dato avvio ad una vera e propria «rivoluzione che la Lega ha saputo interpretare». Secondo il consigliere il centrosinistra paga il prezzo delle «disuguaglianze sociali» create nel tempo e i disservizi sanitari sul territorio, con le chiusure di numerosi ospedali che hanno spinto molti marchigiani a doversi rivolgere alla sanità privata per avere risposte. Ma le disuguaglianze secondo Carloni sono anche «geografiche» tra chi vive nelle aree interne e la costa. Fattori che hanno dato una spallata alla vecchia classe dirigente.

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