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Riorganizzazione ospedali Marche Nord, M5S: «No pediatria a Fano»

I consiglieri pentastellati contestano la scelta di dedicare la palazzina F del San Salvatore di Pesaro ai pazienti Covid con un effetto domino definito "sconcertante"

PESARO – La riorganizzazione degli ospedali di Marche Nord in vista della fase 2 non piace al Movimento 5 Stelle di Pesaro. Il direttore di Marche Nord Maria Capalbo aveva fatto sapere che dal 4 maggio chirurgia generale, ortopedia, urologia, ginecologia e neurochirurgia torneranno al San Salvatore. Con una serie di provvedimenti a cascata.

I consiglieri del M5S Pesaro esprimono perplessità: «Siamo sinceramente sconcertati. In particolare non convince la scelta di destinare tutta la palazzina F del San Salvatore di Pesaro ai pazienti Covid e conseguente trasferimento dei reparti di Pediatria e Maternità che, afferma la Capalbo, saranno spostate completamente all’ospedale Santa Croce di Fano. La perplessità non è solo nostra, come portavoce, delle preoccupazioni dei cittadini ma anche di molti professionisti dei reparti.

I bambini dovrebbero essere i più tutelati, così come le emergenze non Covid, a cui va garantito il ricovero in sicurezza. Se, come leggiamo, la prima ripartenza al San Salvatore è stata riservata all’area chirurgica, all’UTIC e alla medicina d’urgenza, è difficile comprendere la scelta di allocare donne e bambini a Fano che in caso di emergenze gravi dovrebbero essere di nuovo portate a Pesaro per il trattamento, ben sapendo quanto la tempestività possa incidere quando è in arrivo una nuova vita».

Tra gli interrogativi: «Perché interrompere le attività del nuovo reparto di Pediatria, completamente ristrutturato a misura di bambino, con ludoteca e ambienti accoglienti, inaugurato solo qualche anno fa con orgoglio? Ostetricia vanta una sala parto attrezzata per il parto in acqua, oltre a garantire la continuità di cura sia alle partorienti sia alle pazienti di ginecologia in maniera eccellente, attraverso il rapporto diretto con il proprio ginecologo di fiducia, soprattutto per la parte chirurgica e post chirurgica. Non capiamo.

La pianta dell’ospedale di Pesaro

Si registra già una quota di partorienti del pesarese che sceglie di partorire a Rimini, fuori Regione. In questo modo, c’è la concreta possibilità che tale quota aumenti, a danno della sanità marchigiana.

La ginecologia chirurgica, che rimarrebbe a Pesaro, non sarà dotata di una presenza di un ginecologo 24 ore su 24 ed eventuali criticità potrebbero così dover essere gestite dai medici chirurghi. Inoltre non ci sarà una guardia ginecologica per emergenze che dovessero arrivare al Pronto Soccorso di Pesaro a livello di consulenza specialistica».

Per il M5s «non regge nemmeno il motivo che la palazzina F sarebbe isolata, perché probabilmente offre migliori condizioni la palazzina H. Tutte le strutture sono comunque collegate attraverso i sotterranei, e la rianimazione è addirittura nel blocco centrale, per cui si dovranno in ogni caso creare percorsi “sporchi” e “puliti” in un dedalo disorganizzato. Queste le considerazioni sul piano tecnico sulle quali chiediamo chiarimenti».

Sul piano politico altre considerazioni. «La logica di Marche Nord è chiaramente quella di differenziare le prestazioni nei tre presidi (San Salvatore, Muraglia e Santa Croce), ma su Pronto Soccorso, punto nascite e Pediatria non è assolutamente accettabile. È vero che il direttore Capalbo parla di situazione transitoria, ma di cose transitorie che diventano definitive abbiamo una vasta letteratura. Perciò, visto che la Sanità riguarda tutti, chiediamo di rivedere totalmente il piano fase 2 sul San Salvatore, in maniera rispettosa di tutti i pazienti, covid e non».

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