Attualità

Riaperture pub e bar, non si placano le polemiche tra gli addetti ai lavori

Con due titolari di locali di Ancona abbiamo parlato delle ultime misure circa le riaperture. I dubbi maggiori riguardano il servizio all'aperto e il coprifuoco alle 22

Riapertura PUB
Le riaperture dei Pub continuano a far discutere per le modalità

ANCONA- La parziale riapertura di ristoranti, bar e pub in zona gialla, inizialmente rigorosamente all’aperto e poi progressivamente anche al chiuso, sta catalizzando gran parte dell’attenzione degli italiani nelle ultime ore. La motivazione risiede, oltre che nelle modalità, anche nel fatto che ad accompagnare questo provvedimento è rimasto comunque l’ostacolo del coprifuoco. Il Premier Mario Draghi vorrebbe trattenerlo fino alle 22.00 e fino alla scadenza al 31 luglio. Il leader della Lega Matteo Salvini ha proposto di portarlo almeno alle 23. L’opposizione, e gran parte dei cittadini, ne vorrebbero l’abolizione totale.

Con due titolari di pub anconetani della zona Piano San Lazzaro, il Gasoline e il Pacios, abbiamo provato a fare il punto della situazione toccando tutte le questioni della stretta attualità che stanno alimentando il dibattito sopracitato.

«Il decreto sulle riaperture non mi piace assolutamente – ha confessato senza giri di parole Corrado De Sanctis, titolare del Gasoline .- Questa è un’apertura finta, mascherata. Solo all’aperto cosa significa? Se inizia a piovere la gente fugge via visto che non può venire dentro? Possiamo chiedere soldi in quel caso? È allucinante e ci saranno dei problemi. Quanto al discorso coprifuoco anche qui è delicatissima la comprensione. Io personalmente sono per una chiusura alle 22.00 e un coprifuoco alle 23.00, almeno per iniziare. Con l’estate, i vaccini e il calo dei contagi pian piano torneremo alla normalità. Perlomeno auspico che sarà così. Aggiungo anche un altro aspetto, ci sono locali non adibiti al servizio all’esterno che non potranno riaprire, altri che con il coprifuoco alle 22.00 sono tagliati fuori. Penso soprattutto ai pub e ristoranti dell’entroterra. Ripeto, ho enormi perplessità sul decreto riaperture».

Sulla stessa linea d’onda e con un malcontento che riassume quello di un’intera categoria, Silvano Pacetti del Pacios fotografa il contesto attuale che i pub stanno vivendo: «Se fosse stata una mezza soluzione l’avremmo accolta positivamente ma non si tratta di una cosa del genere. Il lavoro solo all’esterno non ci risolve assolutamente niente. Fare un servizio fuori senza dare la possibilità di entrare a ripararsi se dovesse piovere, di usufruire del bagno è veramente difficile. Non si potrà consumare all’interno e non si potrà far nulla, questa è una criticità che porterà a tanti problemi. Sul coprifuoco non credo ci sia molto da dire, o c’è o non c’è. Parlare di 22.00, di 23.00 non vedo cosa possa cambiare sinceramente. Il problema più grosso è l’aperto».

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