Attualità

Resistere alla crisi

Il motore industriale di Jesi e la Vallesina, nonostante qualche battuta d'arresto, ha continuato a marciare durante il periodo recessivo. Ad attestarlo è Nomisma

industria imprese

JESI – La crisi non ha mandato in panne il “motore economico” della città e del comprensorio. Ad accertarlo è Jesi in Progress, lo studio che l’amministrazione comunale ha commissionato a Nomisma. Livelli produttivi e ricavi, nonostante alcune eccezioni, sono rimasti solidi negli anni più neri.

«Tra il 2010 e il 2014 – si legge nella relazione – i ricavi complessivi generati dalle imprese di capitale nell’Ambito Territoriale e Sociale 9 sono cresciuti del 16%. Questo dato non significa che tutta l’economia sia cresciuta, ma semplicemente che le imprese più strutturate sono riuscite a trovare strumenti e modalità di resilienza all’interno di uno scenario più difficile e competitivo. Anzi questo dato può anche rappresentare l’esito di un processo di indebolimento e usscita dal mercato di molte piccole imprese, il cui spazio di mercato viene assorbito dalle imprese “che resistono”. In generale, vi e un elemento positivo non trascurabile, dato dal fatto che c’è un nucleo forte e solido di imprese che rendono Jesi e i comuni dell’Ambito 9 un territorio ancora fortemente industriale e imprenditivo».

Dal punto di vista dei singoli settori, sono almeno quattro le riflessioni più importanti che emergono dall’analisi: «In primo luogo, emerge un elemento che è allo stesso tempo positivo e negativo: permane infatti un forte peso delle imprese manifatturiere, che generano ancora la maggior parte dei ricavi delle imprese del territorio (45% a Jesi e 63% nel resto dell’AST 9), rendendo evidente quanto l’economia jesina rimanga a forte trazione industriale. Allo stesso tempo, a questa dinamica fa da contraltare il trend del settore dei servizi, che rimane ancora troppo piccolo (16% dei ricavi complessivi a Jesi e 3,5% nel resto dell’AST 9), mettendo bene in luce proprio il punto più debole
dell’economia locale, ovvero la mancanza di un tessuto di imprese forti e strutturate nel settore dei servizi professionali, tecnologici e avanzati».

A livello di singoli settori, due dinamiche appaiono chiare: «Innanzitutto la rilevante contrazione del settore immobiliare e delle costruzioni, che dopo un periodo di espansione senza freni precedente al 2008, ha perso circa il 30% dei ricavi tra 2010 e 2014 sia a Jesi che nel resto dell’AST 9. Nello stesso periodo si sono invece rafforzati alcuni settori di tradizionale specializzazione: le imprese del tessile (+38% a Jesi e +57% nel resto dell’AST) e dell’allevamento e agricoltura (+110% e +187%) guidano questo trend, rappresentando insieme oltre un miliardo di euro di ricavi nel 2014».

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