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Renzi lascia il Partito Democratico: critiche nelle Marche da Ricci e Ceriscioli

Il presidente della Lega autonomie italiane e il governatore delle Marche esprimono il loro dissenso rispetto alla scelta dell'ex premier. "Serviva coesione"

PESARO – Matteo Renzi lascia il Partito Democratico per fondare “Italia Viva”, ma la scelta gli costa parecchie critiche anche nelle Marche. Il sindaco di Pesaro e presidente Lega Autonomie italiane Matteo Ricci, già sostenitore dell’ex premier, infatti scrive: «Un errore enorme la scissione di Matteo Renzi. Non credo nei partiti personali e le divisioni portano sempre male. I sindaci popolari aggregano, non dividono. Per questo credo rimarremo tutti nel Pd che, a maggior ragione, vogliamo riformista e maggioritario (non il Pds)».

Anche il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli ha rilasciato all’Ansa una dichiarazione di dissenso rispetto alla scelta di lasciare il Pd: «Io sono tra coloro che fino all’ultimo ha espresso l’opinione che non era certo il momento giusto per un passaggio del genere, in forza delle scelte fatte poche settimane fa con l’impegno di Zingaretti a tenere il Pd coeso di una scelta molto complicata, di grande responsabilità. Mi sembra veramente una grande contraddizione aprire oggi questo passaggio. Lo ritengo un errore. Oggi siamo chiamati ad una responsabilità grandissima in un Paese che dopo un anno di fermo aveva bisogno di una forza politica responsabile».

Matteo Renzi aveva annunciato: «Ho deciso di lasciare il Pd e di costruire insieme ad altri una Casa nuova per fare politica in modo diverso. Dopo sette anni di fuoco amico penso si debba prendere atto che i nostri valori, le nostre idee, i nostri sogni non possono essere tutti i giorni oggetto di litigi interni. La vittoria che abbiamo ottenuto in Parlamento contro il populismo e Salvini è stata importante per salvare l’Italia, ma non basta. Adesso si tratta di costruire una Casa giovane, innovativa».

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