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Reddito di cittadinanza, opposizioni all’attacco: «Nessun licenziamento? Come negare l’evidenza»

Solidarietà Popolare, Pd e Uniti per Castelfidardo replicano alla presa di posizione della Social Servizi: «Se vogliono portarci in tribunale sarà la sede giusta per chiamare a testimoniare il Sindaco Ascani e l’assessore ai servizi sociali Marconi»

Una seduta del Consiglio Comunale di Castelfidardo
Una seduta del Consiglio Comunale di Castelfidardo

CASTELFIDARDO – Opposizioni ancora all’attacco sul reddito di cittadinanza, In attesa che la questione finisca sui banchi del prossimo consiglio comunale, i gruppi di Solidarietà Popolare, Pd–Bene in Comune e Uniti per Castelfidardo–Cittadini Attivi, replicano alla presa di posizione della cooperativa Social Servizi, che aveva negato il licenziamento di una dipendente rimpiazzata facendo ricorso al reddito di cittadinanza.
Di seguito il comunicato dei gruppi di opposizione.

“Dopo una settimana di silenzio imbarazzante da parte dell’Amministrazione 5 Stelle sul caso della lavoratrice licenziata per far posto al progetto delle “borse lavoro”, sono arrivate le precisazioni. Però non dall’assessorato ai Servizi Sociali, come ci si poteva aspettare, bensì da parte della Cooperativa interessata. Un chiarimento? Più che altro una difesa d’ufficio, quasi politica, dell’impropriamente detto “Reddito di cittadinanza”.

Dalla lettera sui social apprendiamo però l’inverosimile. “Nessun lavoratore è stato licenziato dalla nostra Cooperativa e sostituito con borsisti legati al reddito di cittadinanza”.
Dispiace che qualcuno presti così il fianco all’Amministrazione, cercando con questi “giochetti” di far passare come visionari i consiglieri d’opposizione.”

E no cara Cooperativa. A questo gioco non ci prestiamo. E’ forse falso che tra i tuoi dipendenti al nido non lavora più la signora in questione?
Non è forse vero che dovrete comparire nei prossimi giorni davanti al giudice del lavoro di Ancona per un licenziamento al nido di Castelfidardo?
Non è forse vero che quel lavoro è ricoperto attualmente da una nuova addetta assunta dal “Reddito”?
Tutto il resto è solo inutile polemica, inutili precisazioni, un arrampicarsi sugli specchi per tentare di salvare l’Amministrazione che quel bando l’ha voluto.

Premesso che in discussione qui non è il caso della singola società, semmai gli errori di impostazione del bando, tanto da sfiorare la legittimità giuridica in rapporto ai contratti di lavoro esistenti ed alle modalità usate. Legittimità che dovrebbe essere controllata da figure ben definite.

Comunque la Cooperativa si dice pronta a portarci in tribunale. Nessun problema. Sarà la sede giusta per chiamare così a testimoniare il Sindaco Ascani e l’assessore ai servizi sociali Marconi, che in questi mesi hanno gestito l’intera questione nelle segrete stanze, oltre che l’impresa e tutti i soggetti coinvolti.

Ricordiamo a quanti hanno preso subito la palla al balzo per insultarci sui social, che stiamo semplicemente esercitando quel diritto di controllo proprio dei Consiglieri Comunali. Cosa che i 5 Stelle, dove sono all’opposizione, sicuramente fanno anche meglio di noi.

In tutta questa storia però si continua a “giocare” con la vita professionale di una persona. Che passa, per molti, in secondo piano solo per difendere uno “pseudo “Reddito di cittadinanza”. Assurdo”.

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