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Rebus centri commerciali: a Corridomnia alcuni negozi decidono di rimanere chiusi

Dopo alcuni controlli da parte della Polizia locale, la maggior parte dei negozi ha deciso di chiudere. Il sindaco Cartechini: «Dpcm poco chiaro». Domani sarà inviata una relazione al Comune e al Prefetto

Lo shopping park Corridomnia

CORRIDONIA – Ieri (sabato 5 dicembre) nello shopping park che si trova nella zona industriale di Corridonia erano stati effettuati dei controlli da parte degli agenzi della Polizia locale a seguito delle nuove disposizioni del Dpcm firmato il 3 dicembre dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che prevede la chiusura, nei giorni festivi e prefestivi, dei centri commerciali, dei parchi commerciali e simili.

Nelle settimane scorse la questione delle chiusure di alcune strutture e dell’apertura di altre era stata sollevata anche dal direttore del centro commerciale Val di Chienti a Piediripa di Macerata Gianluca Tittarelli che aveva parlato di «concorrenza sleale oltre al fatto che con tale differenza non viene assolutamente garantito il principio della sicurezza nell’evitare gli assembramenti».

Mentre ieri lo shopping park Corridomnia era rimasto aperto e gli agenti della Polizia locale di Corridonia avevano effettuato alcuni controlli, oggi la maggior parte dei negozi della strutture in questione hanno deciso di abbassare la saracinesca e rimanere chiusi.

Il sindaco di Corridonia Paolo Cartechini

«La questione non è semplice forse anche in relazione al fatto che la normativa non risulta essere propriamente chiara in relazione alle chiusure e alle aperture – ha detto il sindaco di Corridonia Paolo Cartechini -. Oggi alcune attività sono rimaste aperte mentre altre hanno deciso di chiudere anche se non sono state obbligate da nessuno a farlo. Gli agenti della Polizia locale hanno effettuato controlli sia ieri sia questa mattina per effettuare una fotografia della situazione e domani sarà inviata una relazione al Comune e al Prefetto».

«È evidente che il nuovo Dpcm non è propriamente chiaro e c’è ancora confusione su come doversi comportare – ha concluso il primo cittadino di Corridonia -. L’imperativo è quello di garantire il massimo rispetto delle norme anti-contagio evitando gli assembramenti oltre al fatto che non è auspicabile nemmeno che ci sia della concorrenza sleale».

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