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Reati in calo in provincia di Macerata: -15% in un anno

Il bilancio dell'Arma dei Carabinieri di Macerata: truffe, rapine e furti sono diminuite notevolmente. Nel periodo gennaio-novembre sono finite in manette 130 persone, mentre altre 2000 sono state denunciate

MACERATA – «Una netta flessione del numero totale dei reati in Provincia pari a -15% rispetto allo stesso periodo (gennaio e novembre) del 2018». È quanto emerso questa mattina, 10 dicembre, dal bilancio del Comandante provinciale dell’Arma di Macerata, il Colonnello Michele Roberti, durante il consueto saluto di fine anno al Teatro della Filarmonica. Presenti il prefetto del capoluogo Iolanda Rolli, il procuratore capo Giovanni Giorgio e i comandanti di Compagnia.

«Si è passati da 8.590 reati nel 2018 a 7.304 nel 2019. I militari hanno proceduto per il 90% di tutti gli illeciti avvenuti in Provincia – ha osservato il Colonnello Roberti -. Rapine, furti, truffe e frodi informatiche: in tutti questi casi ci troviamo davanti a una netta diminuzione rispetto all’anno precedente: un calo che incide, trattandosi di reati predatori, sulla percezione di sicurezza dei cittadini».

130 sono le persone arrestate dai carabinieri in Provincia mentre 1.954 i soggetti denunciati in stato di libertà. 15.630 i servizi di prevenzione dei reati predatori, tra pattuglie e perlustrazioni, effettuati durante l’anno.

Lo spaccio di stupefacenti è il reato che desta maggiore preoccupazione in Provincia, in particolare tra i giovani. Durante l’anno, i militari hanno sequestrato oltre 5 chili di cocaina, mezzo chilo di eroina, quattro di hashish e 10 di marijuana; 58 le persone arrestate e 106 quelle denunciate. Tra le operazioni antidroga di maggiore rilievo nel 2019 ci sono: l’arresto di un cittadino nigeriano a Norimberga autore di 1.250 cessioni avvenuto dopo la denuncia di una madre disperata; l’arresto di un 33enne di Tolentino trovato con 720 grammi di cocaina; l’arresto, operato dalla Compagnia di Tolentino, di una coppia trovata in possesso di 560 grammi di hashish e di altre sostanze stupefacenti; l’arresto di un gruppo di 4 persone indagate dai carabinieri di Cingoli e della Compagnia di Macerata, per aver effettuato oltre 500 cessioni; l’arresto, a Cingoli, da parte della locale stazione, unitamente a quella di Appignano, di due ventenni per aver ceduto droga per un volume di affari di 13mila euro; l’arresto, a Serravalle del Chienti, da parte dei militari della Compagnia di Camerino, di due persone per spaccio di stupefacenti, trovate in possesso di 200 grammi di marijuana; l’arresto di due cittadini marocchini pregiudicati responsabili di aver ceduto dal 2013 oltre 10 chili di marijuana e l’arresto presso la stazione ferroviaria di Civitanova Marche, di un cittadino pakistano, richiedente asilo, per spaccio di stupefacenti, trovato in possesso di 300 grammi di eroina.

Un’attenzione particolare è stata indirizzata dall’Arma a tutela delle fasce deboli, sempre più spesso vittime di violenze di genere. Oltre 100 sono stati i casi di violenze di genere (di cui 47 maltrattamenti in famiglia, 45 atti persecutori e 14 violenze sessuali) denunciati ai Carabinieri nel 2019, in calo del 12% rispetto ai 121 episodi denunciati nel 2018. Tredici le persone arrestate e 101 quelle deferite in stato di libertà.

I militari, nel corso dell’anno, sono stati impegnati anche nel contrasto al caporalato, sotto impulso del prefetto e con i controlli del Nucleo Ispettorato del Lavoro. Dieci le persone denunciate per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro nei vari settori produttivi, con l’individuazione di ben 115 lavoratori oggetto di sfruttamento, di cui 7 clandestini.

Infine l’Arma, sotto la regia della Procura della Repubblica e della Prefettura, nei comuni del cratere, svolge numerosi controlli ai cantieri edili unitamente al Nucleo Ispettorato del Lavoro e in collaborazione con le altre Forze di Polizia, allo scopo di tenere costantemente alta la soglia di attenzione per prevenire e reprimere eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa nel tessuto socio-economico provinciale. Continuano ugualmente i servizi volti a contrastare eventuali episodi di “sciacallaggio”.
«I veri eroi – ha concluso il Colonnello Roberti – sono quelli che da oltre tre anni lavorano nei moduli abitativi e sono quelle persone che dal 2016 vivono nelle aree terremotate: se vi capita di essere di pattuglia, andate a trovarle».

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