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Ragaini, sciopero in corso, i sindacati avanzeranno le proposte salvataggio

Gli operai dell'azienda di Loreto che produce radiatori, hanno incrociato di nuovo le braccia da stamattina (12 luglio) all'alba, davanti ai cancelli della fabbrica. Annullato il corteo fino in centro

Gli operai in sciopero oggi davanti ai cancelli della "Ragaini"

LORETO – Dalle 4.30 di stamattina, 12 luglio, sono in picchetto di fronte ai cancelli della ditta “Ragaini” di Loreto i dipendenti in sciopero dopo l’annuncio choc dell’azienda di radiatori che vuole procedere con 166 licenziamenti. Non hanno formato il corteo verso il centro storico, come avevano annunciato ieri, ma si trovano tuttora davanti alla fabbrica in via Buffolareccia assieme alle rappresentanze sindacali unite. Fim, Fiom e Uilm attendono una risposta dall’azienda che non è ancora arrivata, nonostante la scorsa settimana i vertici fossero presenti al tavolo convocato dal Prefetto con Regione, Comune, sindacati e rsu.

«La prossima settimana saremo convocati in Regione – spiegano i sindacati oggi -. Intenzione nostra è tutelare al massimo i dipendenti. L’idea è proporre un pacchetto di richieste che saranno poste al vaglio della Regione per minimizzare il danno. Tra queste collocare nello stabilimento della “Ragaini” in Polonia alcuni stranieri che lavorano qui a Loreto, più inclini magari allo spostamento rispetto a chi ha famiglia qui, studiare un accordo con alcune aziende cantieristiche per impiegare altri dipendenti al porto di Ancona e chiedere garanzie di scontistica al Ministero dell’Interno per quanto riguarda i costi che l’azienda sostiene per l’energia elettrica, enormi.

Queste idee sono utili per andare verso un accordo ma condizione necessaria è ridurre al massimo gli esuberi da parte dell’azienda». I tempi sono stretti: il 5 agosto l’azienda darà il via ai licenziamenti.

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