Attualità

Quattro appuntamenti a Fano per dire basta alla violenza sulle donne

Si inizia con la presentazione del libro di Franca Mancinelli "Tutti gli occhi che ho aperto'" Cucchiarini: «Scardinare quei modelli e quelle attitudini sui quali poggiano gli atteggiamenti di prevaricazione»

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FANO – Quattro appuntamenti per dire basta alla violenza sulle donne. Anche la città di Fano aderisce al progetto “Il Colore del Rispetto”, la serie di iniziative in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne (che cadrà il prossimo 25 novembre) promossa dall’amministrazione comunale.

Si parte oggi 13 novembre alle 18, con la presentazione del libro di Franca Mancinelli “Tutti gli occhi che ho aperto”, una raccolta di poesie per indagare la violenza sulla donna tra migrazione e relazioni private, attraverso il racconto di storie che vanno dalla violenza che subisce una migrante al confine serbo-croato, a quella più sottile e insidiosa di una relazione domestica che annienta e distrugge parti vitali di sé. Ad introdurre il dialogo con l’autrice che sarà trasmesso, così come tutti gli altri appuntamenti, sulla pagina Facebook del Comune di Fano, sarà Massimo Raffaeli.

Giovedì 19 novembre, alle ore 17, protagonista sarà il libro “La negazione della donna. Le radici culturali della violenza di genere”. Il testo nasce con l’idea di essere uno strumento di conoscenza e di riflessione per i lettori più maturi, ma anche per i ragazzi e le ragazze che si stanno formando. È articolato in brevi saggi, di storici, docenti, medici, psicologhe, operatrici sociali, giornaliste e politiche impegnate nell’attualità, che affrontano il tema della violenza psicologica, sessuale, fisica nei confronti delle donne, focalizzando ciascuno un aspetto del problema dai diversi punti di vista e attraverso la loro esperienza. Se ne parlerà con l’autrice, Irene Casalini, che dialogherà con Cinzia Piccoli e la dottoressa Gabriella Frattini.

Il terzo appuntamento in programma è il consiglio comunale monotematico previsto per il 25 novembre alle 9 e coinvolgerà gli studenti delle scuole superiori fanesi. Sarà possibile seguire i lavori online in programma dalla piattaforma istituzionale del Comune.

L’ultimo degli appuntamenti è previsto per lunedì 30 novembre alle ore 17 con la presentazione della prima stesura dello studio di analisi culturale e del nuovo logo del Centro Pari Opportunità. L’appuntamento è organizzato dalla commissione delle Donne Elette di Fano che dialogheranno con Fatima Farina, Bruna Mura e Omnia Comunicazione.

Ad introdurre l’incontro sarà la presidente della Commissione l’assessora Pari Opportunità, Sara Cucchiarini che così presenta gli appuntamenti: «In occasione della Giornata Internazionale di contrasto alla violenza sulle donne, Novembre rischia di trasformarsi sempre nel mese del pesante bollettino di guerra della conta delle vittime. Sarà importante accompagnare l’analisi dei dati che verranno resi noti con un’adeguata lettura degli stessi, cosa che faremo con le operatrici del Centro Antiviolenza in occasione del Consiglio comunale; ma è necessario affiancare a questo un lavoro socio-culturale ed educativo, che deve essere costante al fine di scardinare quei modelli e quelle attitudini sui quali poggiano gli atteggiamenti di prevaricazione».

Al riguardo, l’Istat, in collaborazione con il Dipartimento per le pari opportunità e le Regioni, ha condotto la prima indagine sui 281 centri anti-violenza in Italia, diffusa a fine ottobre 2019, secondo la quale nell’ultimo anno si sono rivolte ai centri anti-violenza 43.467 donne (15,5 ogni 10 mila). Il 67,2% ha iniziato un percorso di uscita dalla violenza (10,7 ogni 10 mila). Tra quelle che hanno iniziato questo percorso, il 63,7% ha figli minorenni nel 72,8% dei casi.

L’analisi Istat mette in luce un elemento su tutti: l’insufficienza dell’offerta dei centri anti-violenza. La legge di ratifica della Convenzione di Istanbul del 2013, infatti, individua come obiettivo quello di avere un centro anti-violenza ogni 10 mila abitanti. Al 31 dicembre 2018 sono attivi in Italia 281 centri anti-violenza, pari a 0,05 centri per 10 mila abitanti.

Ad aggravare la situazione negli ultimi mesi la convivenza forzata a causa delle misure restrittive per contenere il diffondersi del coronavirus. Al riguardo proprio il comune di fano era stato tra i primi lanciare lo scorso aprile l’iniziativa #fanoperledonne per contrastare le violenze domestiche, soprattutto in un periodo così critico e complesso.

Violenza contro le donne
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