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Protesta dei trattori, marchigiani a Bruxelles. Gardoni di Coldiretti: «Chiediamo un’Europa più vicina all’agricoltura»

Gli agricoltori chiedono all'Ue il rafforzamento della direttiva europea contro le pratiche sleali, la cancellazione dell'obbligo dei terreni incolti, la semplificazione, l'accesso al credito e un più efficace contrasto alla fauna selvatica

Coldiretti a Bruxelles

ANCONA – Difesa del reddito degli agricoltori, aiuti a giovani imprenditori e scambi commerciali con i Paesi esteri basati sull’applicazione degli standard europei. Sono alcune delle richieste avanzate dagli agricoltori marchigiani che oggi hanno preso parte alla nuova protesta che si è tenuta a Bruxelles in occasione del Consiglio dei Ministri agricoli sulla proposta di semplificazione della Pac.

A partecipare alla protesta dei trattori c’era anche una delegazione di agricoltori di Coldiretti Marche. Una manifestazione nella quale non sono mancati momenti di tensione tra i manifestanti e la polizia. Gli agricoltori chiedono all’Ue il rafforzamento della direttiva europea contro le pratiche sleali, la cancellazione dell’obbligo dei terreni incolti, la semplificazione, l’accesso al credito e un più efficace contrasto alla fauna selvatica.

I manifestanti hanno sfilato in corteo, dalla stazione Luxembourg fino Rue de la Loi, vicino al Parlamento europeo. Diversi i roghi appiccati dai manifestanti con copertoni e cassonetti; un blocco è stato forzato con i trattori. La polizia ha poi disperso con idranti e i lacrimogeni i manifestanti e i trattori che si sono allontanati dalla centrale rue de La Loi.

«Chiediamo un’Europa più vicina all’agricoltura e al modello agricolo che anche noi nelle Marche sappiamo esprimere: – le parole di Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche che ha guidato la delegazione – chiediamo concorrenza leale, che nei mercati si possa giocare con le stesse regole, che ci sia un giusto prezzo riconosciuto agli agricoltori. Facciamo un lavoro insostituibile e indispensabile per la tenuta economica, occupazionale, sociale e ambientale dei nostri territori: è importante che l’Europa possa stare al nostro fianco e permetterci di vivere di questo lavoro».

Non solo richieste, Coldiretti ha lanciato anche una serie di proposte per sostenere il settore, tra le quali quella che prende in esame l’emergenza Ucraina: «Per evitare che l’afflusso di grandi quantità di cereali ucraini sul mercato europeo possa far crollare le quotazioni con il prezzo pagato agli agricoltori italiani che è oggi rischia di essere al di sotto dei costi di produzione proponiamo di utilizzare parte dei fondi Ue messi a disposizione per l’emergenza ucraina per acquistare e stoccare in magazzini europei i prodotti cerealicoli e, più in generale, prodotti agricoli da destinare ai Paesi colpiti da gravi emergenze alimentari».

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