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Profughi e Covid, il virologo Menzo: «Non saranno in grado di spostare i parametri della pandemia»

Il virologo Menzo spiega che l'arrivo dei profughi dall'Ucraina non sarà in grado di spostare i parametri della pandemia nelle Marche. Intanto il virus rallenta la sua diffusione

Stefano Menzo
Il direttore della Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona, Stefano Menzo

ANCONA – «L’impatto dell’arrivo dei profughi ucraini sulla diffusione del virus nelle Marche? Considerati i numeri trascurabili degli arrivi, non credo che in questo momento saranno in grado di spostare i parametri clinici e di contagio della pandemia nella regione». Lo spiega il virologo Stefano Menzo. Negli ultimi giorni, con l’esplosione del conflitto in Ucraina, donne e bambini in fuga dalla guerra stanno arrivando anche nelle Marche, accolti da familiari e amici.

«Anche se è vero che la popolazione ucraina è poco vaccinata – spiega -, anche nel loro paese probabilmente l’incidenza è in calo grazie anche all’immunità di gregge, per cui il loro contributo all’epidemia in Italia, dovrebbe essere marginale».

«La curva epidemiologica nelle Marche sta lentamente decrescendo – osserva – ma credo che i parametri virologici della diffusione del Sars-CoV-2 siano sottostimati in questa fase, perché la popolazione, con la riduzione dei numeri della pandemia, ha perso interesse nel fare i test in presenza di sintomi. Il calo c’è ma non è così rapido come sembra».

Secondo il virologo il trend in discesa della curva epidemiologica permarrà «fino alla comparsa di una nuova variante, che non possiamo dire quando comparirà, ma è probabile che possa accadere, con la riduzione dell’efficacia vaccinale e dell’immunità acquisita con l’infezione, legata al trascorrere dei mesi».

Intanto nelle Marche «la variante Omicron 2 sta lentamente salendo – afferma – siamo attorno al 30% di prevalenza: la provincia di Ancona è quella che registra più casi, anche per il maggior numero di campionamenti eseguiti».

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