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Marche, prenotazioni in crescita negli hotel. Federalberghi: «Turismo all’aperto ed enogastronomia le richieste più numerose»

Le prenotazioni negli alberghi marchigiani per ora interessano soprattutto i mesi di luglio e agosto. Pochi gli stranieri. La località più gettonata resta la Riviera del Conero, vanno forte i tour in bike, barca, cavallo e trekking

Bicicletta
Bicicletta (Foto di André Rau da Pixabay)

ANCONA – Sono in crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso le prenotazioni negli alberghi delle Marche. «Sono i mesi di luglio e agosto i più richiesti, mentre per giugno le prenotazioni sono ancora un po’ ferme» spiega Emiliano Pigliapoco, presidente Federalberghi Confcommercio Marche. «Non siamo ancora ai livelli del 2019, per le prenotazioni – spiega – ma rispetto allo scorso anno siamo già a livelli superiori».

Unica nota stonata è quella del turismo straniero, che attende una maggiore possibilità di spostarsi senza dover sottostare alla quarantena obbligatoria, ma anche un quadro epidemiologico sotto controllo. «Per settembre iniziano ad arrivare alcune richieste da parte degli stranieri, ma sono ancora pochi – afferma – Ci auguriamo che aumentino: più si andrà avanti con i vaccini e con il bel tempo, e sicuramente ci sarà maggior movimento».

Le aspettative degli albergatori sono buone e Pigliapoco esordisce: «Visto il lockdown che c’è stato le persone hanno voglia di andare in vacanza, di muoversi, di stare al mare, per cui ci aspettiamo una stagione sui livelli dello scorso anno, con l’augurio che si possa lavorare un po’ anche a giugno». 

Lo stato di incertezza legato al pass vaccinale, che consentirà alle persone vaccinate, guarite dal covid e con tampone negativo di spostarsi tra regioni anche di colore arancione e rosso per motivi legati al turismo, e la pandemia che continua a circolare nel Paese, hanno portato le prenotazioni a concentrarsi soprattutto nei mesi più caldi e tradizionalmente più vacanzieri.

Emiliano Pigliapoco, presidente regionale Federalberghi Confcommercio Marche

«La vaccinazione adesso sta andando discretamente – fa notare – per cui ci auguriamo che a giugno, al termine delle scuole, si possa incominciare a lavorare anche in quel mese. Il pass vaccinale invece è ancora molto vago e alcune famiglie sono contrariate dai costi legati all’esecuzione del tampone, che incidono soprattutto per i nuclei con più figli al seguito».

Le aree della regione più “gettonate” in termini di prenotazioni per le vacanze, sono soprattutto quelle della Riviera del Conero, seguite poi dalla Riviera delle Palme, da Senigallia e Gabicce. Il promontorio del Conero, con le sue località balneari e le spiagge particolari continua ad attrarre turisti. «Il Conero sta avendo moltissime richieste» spiega Pigliapoco che sottolinea come l’appeal di questi luoghi è maggiore perché legato alle spiagge, «baie che rendono unico questo territorio». 

Ma la novità degli ultimi anni è legata soprattutto al turismo all’aria aperta che porta alla riscoperta delle campagne e dell’entroterra delle Marche. «Nelle località dell’entroterra cominciano ad esserci molte molte richieste per il turismo all’aria aperta» scelto da chi pratica bike, trekking, equitazione, una tipologia di vacanza in mezzo alla natura e contrassegnato da una mobilità dolce che già registrava una crescita a partire dal 2019 e che «la pandemia ha contribuito ad accelerare ulteriormente», facendo crescere il settore «un 30% in più rispetto all’anno scorso». 

Un tipo di vacanza che «stanno iniziando a chiedere anche i gruppi» spiega il presidente di Federalberghi Confcommercio Marche, e che coinvolge non solo l’entroterra, ma anche i vacanzieri che scelgono il mare come meta: «Anche i clienti che vogliono fare una vacanza in spiaggia – prosegue – , non rimangono solo in spiaggia, ma chiedono di poter fare escursioni alla scoperta dei borghi, dell’entroterra e dell’enogastronomia. Cercano sempre di più di abbinare queste esperienze che consentono una migliore conoscenza del territorio, delle sue tradizioni e della cultura».

Un turismo che, come osserva Pigliapoco, «dobbiamo cercare di tenere d’occhio sempre di più, perché nel futuro avrà sempre più valore». L’enogastronomia è una esperienza «sempre più richiesta dai turisti: vogliono andare a visitare aziende vinicole, i produttori di olio, miele», insomma visitatori sempre più attratti «dalle peculiarità presenti sul territorio».  E gli albergatori delle Marche si sono organizzati ed hanno preso contatti con chi può portare i loro clienti in tour in bici o nelle aziende di enogastronomia. 

Con gli ombrelloni nei balneari sold out o non sempre disponibili ogni giorno, a causa delle misure imposte per il covid, «c’è sempre una maggiore richiesta di organizzare escursioni in barca che soprattutto sul Conero sono assolutamente spettacolari». Gli operatori scaldano i motori e i presupposti per una stagione al top ci sono tutti.

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