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Il prefetto di Pesaro Lapolla lascia l’incarico: «Comunità resistente all’emergenza»

Affidato a Roma per un incarico al Ministero dell’Interno, sarà sostituito da Tommaso Ricciardi. «A Pesaro spirito di unità civile»

Vittorio Lapolla, prefetto di Pesaro

PESARO – Il Prefetto di Pesaro e Urbino Vittorio Lapolla lascerà Pesaro. In arrivo Tommaso Ricciardi.

Lapolla ha salutato Pesaro prima di assumere un nuovo incarico a Roma al Ministero dell’Interno. Lapolla ha fatto sapere che «l’accoglienza che il territorio mi ha riservato è stata sin da subito calorosa e beneaugurante, in perfetta sintonia con la laboriosità e lo spirito di coesione che connota la popolazione di questa provincia e che nel corso del mio mandato ho potuto apprezzare, nelle diverse e spesso complesse circostanze che hanno caratterizzato la vita della comunità locale durante questi mesi trascorsi insieme.
Mi preme evidenziare come la profonda adesione ai principi democratici, che caratterizza e muove l’azione di tutte le istituzioni e della comunità di questo territorio, mi abbia fortemente agevolato nell’adempiere i doveri connessi al mio ufficio. Eccellenti sono stati i risultati conseguiti in merito all’andamento della delittuosità, a dimostrazione che ogni opportuna strategia di prevenzione e contrasto al crimine necessita della più ampia condivisione tra gli attori politici, istituzionali e sociali chiamati ad interagire con la comunità di riferimento».

Lapolla ha citato la collaborazione con tutti gli attori istituzionali, le forze dell’ordine, gli ordini professionali, le categorie economiche, le associazioni, la scuola, l’università.

«Il tempo del mio incarico in questa provincia, seppur fortemente distante per caratteristiche e problematiche da quello che ebbe a contraddistinguere l’emergenza migratoria di alcuni anni fa, ha comunque fatto emergere rilevanti questioni connesse al tema dell’integrazione e della tutela dei diritti civili e sociali. Anche su questo fronte, lo spirito di solidarietà e la maturità civile del territorio di Pesaro e Urbino hanno dato prova di massima e puntuale capacità di risposta.
I ricordi che rimarranno indelebili saranno però indiscutibilmente legati ai mesi dell’ultimo anno del mio incarico, l’annus  horribilis della pandemia, dell’emergenza globale, sanitaria, sociale ed economica; l’anno dell’imprevisto e dell’imprevedibile, quello in cui, senza nemmeno prenderne atto, ci si è trovati a fare la conta delle perdite umane, soprattutto tra le categorie più fragili e vulnerabili, e nel contempo chiamati a garantire comunque il funzionamento delle istituzioni, la regolare tenuta del sistema, l’immediato sostegno contro le paure ed il senso di smarrimento che hanno improvvisamente colpito la cittadinanza.
La provincia di Pesaro e Urbino e tutte le istituzioni in essa operanti hanno saputo dare prova, anche in questo drammatico frangente, di una non comune capacità di risposta e di resilienza all’emergenza, confermando quello spirito di unità civile e di affezione ai valori di coesione sociale e rispetto dell’individuo e della collettività che ne hanno sempre caratterizzato l’operato».

Lapolla ha voluto ringraziare le Forze di Polizia, del Corpo dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate e delle Polizie Locali di tutto il territorio ed ai Volontari, «il cui instancabile impegno al servizio del cittadino e delle istituzioni ha costituito un tassello essenziale ai fini della gestione dell’emergenza che ha travolto il Paese a partire dal marzo scorso. Rivolgo infine il mio pensiero conclusivo, il più intenso e il più commosso, alle Autorità sanitarie ed a tutti gli operatori del settore, che con abnegazione e spirito di servizio hanno orientato la propria azione, talvolta a costo dell’estremo sacrificio, alla cura del prossimo ed alla tutela della salute collettiva, così consentendo di costruire, a fianco di tutte le istituzioni competenti, la strategia che consentirà di chiudere questo doloroso capitolo della storia del nostro Paese e del mondo intero».

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