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Poste Italiane e la vicenda dei fondi immobiliari

Al centro dei riflettori il Fondo Europa Immobiliare 1, collocato nel 2004 al valore di 2.500 euro per quota unitaria. Ora per i risparmiatori c'è la possibilità di ricostituire il capitale originariamente investito in due diverse modalità. Ecco quali sono

Dal 2002 al 2007 Poste italiane ha collocato tra i risparmiatori le quote di 4 fondi immobiliari chiusi, con durata iniziale di 10 anni. I fondi immobiliari sono fondi che gestiscono immobili acquistandoli, vendendoli o affittandoli con lo scopo di creare rendimento per i risparmiatori che hanno acquistato quote del fondo. Tuttavia a causa della crisi degli ultimi anni che ha avuto pesanti effetti anche sul comparto immobiliare questi fondi non solo non hanno prodotto rendimenti, ma hanno addirittura perso molto rispetto al valore iniziale.

Parliamo in particolare del Fondo Europa Immobiliare 1, collocato da Poste nel 2004 , al valore di 2.500 euro per quota unitaria.

Tenendo conto che il fondo, fino al 20 giugno 2018, ha approvato la distribuzione di proventi per un importo pari a 1.622,66 euro per ciascuna quota, oggi il fondo ha una perdita del 35,09%, pari a 877,31 euro per ogni quota di 2.500 euro. Naturalmente si potevano acquistare più quote: ad esempio chi avesse investito 25.000 euro avrebbe acquistato 10 quote di 2.500 euro cadauna, ed oggi si ritroverebbe con un valore di 16.226,60 sui 25.000 inizialmente acquistati.

«Si tratta di un problema che coinvolge molti risparmiatori, e che già due anni fa si era presentato con un altro fondo immobiliare (il fondo IRS) sempre collocato da Poste – dice Loredana Baldi di Adiconsum Marche – Come allora, anche in questo caso Poste ha lanciato un’iniziativa per risarcire i possessori di quote del fondo Europa immobiliare 1, anche perché si tratta di strumenti finanziari complessi e rischiosi, e si è potuto rilevare un generale deficit informativo al momento del collocamento, nel senso che gli investitori spesso non sono stati adeguatamente informati dei rischi che potevano correre, in primo luogo il rischio della perdita di capitale».

Poste si è offerta di ricostituire il capitale originariamente investito in due diverse modalità:

  1. Per gli investitori che hanno compiuto 80 anni al 31/12/2017 Poste effettuerà direttamente un versamento di 877,31 euro, il c.d. bonus compensativo, per ogni quota posseduta, in modo da riportare in pari il capitale investito, considerando anche i proventi distribuiti nel corso degli anni;
  2. A tutti gli altri clienti sarà invece offerta la possibilità di reinvestire il capitale attuale in una polizza assicurativa denominata “Posteiniziativa Europaimmobiliare” emessa dalla compagnia Poste Vita s.p.a e della durata di 5 anni. Poste italiane integrerà gli importi versati in polizza dal cliente con un ulteriore versamento (il “bonus iniziale”), con l’obiettivo di consentire, ove possibile, alla scadenza della polizza, il recupero della perdita.

Qualora il capitale liquidato dalla polizza alla scadenza dei cinque anni non fosse tale da consentire il recupero della perdita, Poste procederà a versare un ulteriore contributo (il “bonus aggiuntivo”) in misura tale da consentire, in ogni caso, il recupero della perdita per la parte di spettanza di ciascun cliente. La polizza non prevede commissioni di sottoscrizione, uscita e gestione.

L’iniziativa è rivolta esclusivamente ai clienti che hanno sottoscritto nel 2004, in fase di collocamento e per il tramite di Poste Italiane, e che hanno mantenuto continuativamente l’investimento sino alla data del 31 dicembre 2017 presso il deposito titoli di poste italiane, e vale anche per eventuali eredi.

È possibile aderire all’iniziativa, tramite accettazione della proposta, a partire dal 24 settembre 2018 al 7 dicembre 2018.

«Tuttavia, per poter venire incontro alle esigenze dei risparmiatori che si trovano in difficoltà e non possono attendere cinque anni prima di veder ricostituito il proprio capitale, è stato sottoscritto un protocollo di conciliazione paritetica tra Poste e le Associazioni dei Consumatori, rivolta a casi particolari per richiedere il bonus compensativo anche per chi non aveva compiuto 80 anni al 31/12/2017. La domanda deve essere presentata entro il 31 dicembre 2018», dice Baldi.

I requisiti per poter presentare la domanda sono i seguenti:

  • Possesso della social card;
  • Perdita del lavoro per risparmiatori con età tra 45 e 60 anni con isee inferiore a determinate fasce;
  • Invalidi al 100% – percettori di indennità accompagnamento – patologie gravi;
  • Residenti nei comuni del sisma del 2016 con dichiarazione di inagibilità dell’abitazione;
  • Residenti nel comune di Genova interessati dal crollo del ponte Morandi

«In tutti questi casi una commissione paritetica composta da un rappresentante delle associazioni di consumatori e un rappresentante di poste esaminerà ogni singola richiesta per verificare la possibilità di erogare il bonus compensativo ed evitare così che il risparmiatore debba sottoscrivere la polizza ed attendere altri 5 anni per rientrare in possesso del proprio denaro. Adiconsum Marche resta a disposizione di tutti i risparmiatori coinvolti», conclude Baldi.

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