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Al porto di Ancona la commemorazione per i martiri delle Foibe

Presenti il governatore della Regione Marche, istituzioni e testimoni del dramma. Proprio al porto di Ancona ci fu l’attracco del piroscafo "Toscana", pieno di esuli provenienti dall'Istria, da Fiume e da Pola

Ancona, commemorazione vittime Foibe

ANCONA – Si è svolta stamane al Molo Santa Maria del Porto di Ancona la celebrazione del Giorno del Ricordo dei martiri delle Foibe e dell’esodo Giuliano-Dalmata. Un luogo simbolico quello scelto, testimoniato da una lapide commemorativa in ricordo dei profughi provenienti da Zara. Proprio al porto di Ancona tra l’altro ci fu l’attracco del piroscafo “Toscana”, pieno di esuli provenienti dall’Istria, da Fiume e da Pola. Una storia, quella dell’esodo, di vera disperazione, non certo un “trasloco”, ma un esilio di sofferenza e crudeltà, strettamente collegato alle 20 mila persone che, solo per la colpa di essere italiani, vennero gettate nelle cavità carsiche, le foibe, dai partigiani comunisti di Tito.

A prender la parola per primo, al Molo Santa Maria, l’esponente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Franco Rismondo, testimone e protagonista in prima persona del dramma, seguito dall’assessore regionale alla cultura Giorgia Latini che ha sottolineato la necessità di far conoscere questa tragedia soprattutto alle  giovani generazioni nelle scuole; a conclusione l’intervento del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, che ha riaffermato il dovere di rendere vivente la memoria delle vittime delle foibe e dei 350 mila italiani che dovettero lasciare, per scampare all’eccidio, le coste di Istria e Dalmazia e città italianissime come Pola, Fiume, Sebenico, Spalato e Zara e fuggire in Italia, subendo purtroppo ulteriori incomprensioni, umiliazioni e vessazioni.

A chiudere la lettura di un brano di Lucia Bellaspiga, giornalista dell’Avvenire e scrittrice, figlia di profughi di Pola, da parte di Luca Violini, voce narrante di momenti che hanno emozionato i presenti e le autorità civili e militari intervenute, in particolare il comandante del porto di Ancona Enrico Moretti, il vice comandante della Polizia Portuale Stefano Santiloni, il presidente dell’Autorità Portuale Rodolfo Giampieri, l’assessore regionale al bilancio Guido Castelli, i consiglieri regionali Carlo Ciccioli, Mirko Bilò, Elena Leonardi, Nicola Baiocchi, Marco Ausili e il rappresentante degli esuli istriani Emanuele Piloni.

Al termine della lettura di Luca Violini, il presidente della Regione Marche Acquaroli e il rappresentante dei profughi, Rismondo, hanno deposto una corona di alloro alla lapide posta nel 1965, a 20 anni dall’arrivo al Porto di Ancona dei profughi da Zara, proprio al Molo Santa Maria.

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