Attualità

Pesaro, Lugli: «Salario minimo per le ditte con appalti comunali»

Il consigliere del M5S chiede una paga di almeno 9 euro l'ora per quanti lavorano per l'amministrazione

PESARO – La proposta: istituire un salario minimo comunale.

Lorenzo Lugli del Movimento 5 Stelle evidenzia: «In un mondo dove la disparità economica continua a crescere, la necessità di misure equitative diventa sempre più impellente. Una di queste misure è l’introduzione del salario minimo, una politica progressista che mira a garantire che tutti i lavoratori ricevano una retribuzione giusta e dignitosa.

La proposta di stabilire un salario minimo di 9 euro lordi all’ora per i lavoratori delle ditte con appalti comunali rappresenta un baluardo contro lo sfruttamento e un passo significativo verso la riduzione delle disuguaglianze. Questo non solo assicurerebbe che i lavoratori possano vivere con il frutto del proprio lavoro, ma stimolerebbe anche l’economia locale attraverso l’aumento del potere d’acquisto.

L’idea sta prendendo piede in diverse città italiane: Il Consiglio Comunale di Ravenna ha recentemente approvato il salario minimo comunale, grazie all’iniziativa del Movimento 5 Stelle e al supporto del Partito Democratico. Questa decisione segna un importante passo avanti per garantire dignità e giustizia economica ai lavoratori.
Un emendamento è stato approvato a Napoli, stabilendo un salario minimo di 9 euro l’ora per i lavoratori dei bar e ristoranti con tavoli all’aperto, estendendo così la misura anche ai fornitori e appaltatori comunali».

Per Lugli «l’estensione di questa prescrizione ai titolari di licenze e concessioni comunali amplificherebbe ulteriormente l’impatto positivo, creando un effetto a catena che potrebbe portare a un miglioramento generale delle condizioni di lavoro. La città di Firenze ha fatto da apripista, con l’annuncio dell’iniziativa da parte del sindaco Nardella di una delibera approvata dalla giunta comunale stabilisce un salario minimo di 9 euro l’ora in tutti gli appalti del Comune.

Questi esempi dimostrano come le amministrazioni locali stiano rispondendo alle esigenze dei cittadini, stabilendo standard retributivi che promuovono un lavoro dignitoso e una vita decente. L’introduzione del salario minimo comunale è un segnale forte che le città stanno prendendo seriamente l’impegno di costruire una società più equa e inclusiva.

Non è solo una questione di giustizia economica, ma anche di responsabilità sociale. Le imprese che beneficiano di contratti pubblici dovrebbero essere all’avanguardia nel promuovere pratiche lavorative etiche e sostenibili. In questo modo, si dimostrerebbe che il successo economico può e deve andare di pari passo con il progresso sociale».

Ti potrebbero interessare