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Poliambulatorio di Osimo, dopo la raccolta firme lo spostamento approda in Consiglio

L'ordine del giorno è di proposta dei consiglieri Gallina Fiorini, Spilli, Feliciani, Flamini, Brandoni e Rossi per il mantenimento dei servizi sanitari in centro

Il Pd in centro a Osimo per la raccolta firme
Il Pd in centro a Osimo per la raccolta firme

OSIMO – La petizione promossa dal Pd osimano per chiedere ad Asur e Regione di non spostare dal centro storico a San Biagio il poliambulatorio è partita e nel contempo un ordine del giorno a firma del gruppo è approdato in Consiglio comunale nel pomeriggio del venerdì 23 dicembre, odg di proposta dei consiglieri Gallina Fiorini, Spilli, Feliciani, Flamini, Brandoni e Rossi per il mantenimento dei servizi sanitari in centro. Il banchetto con alcuni esponenti dem, guidati dalla vicesegretaria del circolo osimano Saura Casigliani, ha raccolto le firme dei cittadini che hanno affollato corso e piazze del centro.

«La nuova struttura individuata in un capannone grezzo in via Ancona, a San Biagio, non è in una posizione baricentrica per la città, si trova – dice il partito che guida l’amministrazione Pugnaloni – in prossimità di un’area a rischio esondazione e comporta un costo maggiore per l’Asur che dovrà pagare un affitto oneroso da 248mila euro all’anno per almeno sei anni, molto più di quanto paga ora per il poliambulatorio in piazza».

Dello stesso avviso sono anche altri esponenti politici come Achille Ginnetti di Progetto Osimo futura. Spostando i servizi sanitari territoriali nella futura Casa della Salute a San Biagio, secondo il partito si priverebbe il centro storico di ulteriori servizi, creando disagi sia ai cittadini non automuniti, sia al tessuto socio-economico che si sviluppa attorno al centro. Il Pd chiede alla Regione di attendere prima di avviare questo trasloco di poliambulatorio, Avis, 118 e Centro di salute mentale a San Biagio, proponendo come alternativa dei locali già di Asur, come l’ospedale Ss. Benvenuto e Rocco. «Saranno liberi dopo l’apertura del nuovo ospedale di rete dell’Inrca all’Aspio. Sarebbe più opportuno realizzare lì una Casa della Comunità, con tutti i servizi di cura primaria, infermieristici e poliambulatoriali». Asur ha già risposto però che accentrare i servizi in una sede unica significa ottimizzarli e usare un nuovo capannone grezzo da adeguare in base alle nuove stringenti normative sanitarie è più opportuno rispetto al Ss. Benvenuto e Rocco. «Spieghino allora come si intende utilizzare il nostro ospedale».

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