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Pitone a San Lazzaro, parla l’esperto: «No ad inutili allarmismi, serpente innocuo»

Da esperto ed appassionato, il biologo Cristian Gori spiega che si tratta di un esemplare non pericoloso e ha voluto rispondere a quelli che definiscono "discutibili collezionisti" coloro che allevano un rettile in casa

Il pitone ritrovato a Piano San Lazzaro

FANO – Non è di certo passata inosservata la notizia del ritrovamento del Pitone nel quartiere San Lazzaro di Fano. Il fatto, condiviso sui social, è divenuto ben presto virale, suscitando reazione differenti ma generando in linea generale una certa inquietudine. Per fare un po’ di chiarezza su quanto accaduto è intervenuto il biologo ed erpetologo Cristian Gori: «Ho letto diversi giornali che hanno sfruttato la notizia dando titoli allarmistici e considerazioni del tutto inopportune. Vorrei chiarire di che tipo di animale stiamo parlando e cosa é successo. Ricordiamo che c’è un’indagine in corso e un’accusa per abbandono di animale».

L’esperto ha voluto prima di tutto chiarire di che rettile si tratti con esattezza e quali siano le sue caratteristiche: «Il pitone reale é un pitone africano di piccole dimensioni, se paragonato ad altri pitoni ben più grandi. Raggiunge infatti mediamente il metro e mezzo di lunghezza, con i maschi generalmente più piccoli delle femmine. È un costrittore non velenoso che caccia le sue prede in agguato, nascondendosi nell’ambiente. È tra i serpenti più allevati al mondo, per la sua facilità di gestione, temperamento docile e dimensioni contenute. Per questi motivi TUTTI i pitoni reali che si trovano in commercio sono nati in cattività, si allevano da decenni e non si catturano in natura. Parliamo quindi di animali nati in casa. Chi dice che dovrebbero stare nel loro ambiente naturale non ha la minima idea di cosa sta dicendo. Inoltre non stiamo parlando di un pitone reale normale ma di un pitone reale ALBINO a prova che non é nato in natura, qui non ha molte chance di sopravvivere. È un animale protetto dalla convenzione CITES. Il proprietario deve quindi possedere un documento che ne dimostri la legittima origine. In assenza di questo, si possono rischiare migliaia di euro di multa».

Pitone reale albino
Pitone reale albino

Per quello che concerne l’animale ritrovato, Gori ci tiene a sottolineare come si tratti di un serpente innocuo per tipologia e dimensioni: «L’esemplare in questione arriva circa a mezzo metro. Probabilmente avrà un anno di vita ed é ancora ben lontano da quella dimensione. Si tratta comunque di un rettile innocuo, sia da adulto e a maggior ragione con queste piccole dimensioni. Un morso di pitone reale é molto raro e comunque ha denti piccoli, simili ad aghetti, che al massimo fanno uscire qualche goccia di sangue. Anche se é un costrittore, é pericoloso solo per topolini e ratti, le sue normali prede. Costringe solo le prede, non i predatori e tantomeno cani o persone. Comunque un animale del genere non ha una costrizione così forte da rappresentare un pericolo per animali più grandi di lui. Se proprio volessimo essere corretti, sono bambini e i cani il vero problema per un animale del genere scappato in un giardinetto di Fano, infreddolito e impaurito».

Il Pitone reale albino rinvenuto a San Lazzaro di Fano
Il Pitone reale albino rinvenuto a San Lazzaro di Fano

Da esperto ed appassionato qual è, il biologo ha voluto anche rispondere a quelli che definiscono “discutibili collezionisti” coloro che allevano o scelgono di tenere un rettile in casa: «Come dicevo, i pitoni reali sono tra i serpenti più allevati al mondo. Sono animali che si adattano perfettamente alla vita in cattività perché una teca permette loro di comportarsi come vogliono: passano la maggior parte del tempo nascosti, in attesa che una preda passi davanti. È un animale pigro e goffo che non ama spostarsi, se non per cambiare zona di caccia. Io ne allevo diversi e passano quasi tutto il tempo nascosti nella tana, con la testa che spunta all’entrata, in attesa del pasto. Non capisco perché, nel 2020, chi alleva serpenti deve essere definito un “discutibile collezionista” mentre chi ha un acquario o ha la casa piena di gatti è visto perfettamente normale. A parte i soliti fenomeni che allevano serpenti solo per fare i fighi, si allevano i serpenti per conoscerli e per poterli studiare da vicino, per cercare di capire le loro esigenze per così farli vivere al meglio. L’allevamento è una tappa importante per conoscere gli animali che si vuole studiare. Se vuoi un cane o un gatto molto probabilmente cerchi compagnia. Un serpente non lo allevi perché ti farà sentire meno solo ma perché ne sei affascinato e vuoi capire come vivono e – conclude – consiglio quindi di diffidare da chi ci vuole spaventare con notizie del genere. Viviamo in un periodo difficile e sinceramente faremo ben volentieri a meno di preoccuparci di questi animali, che non sono nemmeno un pericolo per noi, per cani o bambini».

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