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Pesaro: tentò di truffare la banca, ora compirà opere di bene in chiesa

La donna ha patteggiato 11 mesi e 10 giorni da scontare in lavori socialmente utili. Si presentò con documenti falsi con l'obiettivo di ottenere dei finanziamenti e poi sparire

PESARO – Arrestata per tentata truffa, è stata condannata a lavori socialmente utili. Da scontare in una chiesa rionale di Santa Maria Capua a Vetere, comune in provincia di Caserta di cui è la donna originaria. Probabile pedina di un’organizzazione pronta a truffare le banche, ora aiuterà anziani e bisognosi.

La storia risale alla fine di agosto, quando la donna si presentò alla Ubi Banca di largo Madonna di Loreto per aprire un conto corrente con documenti falsi, busta paga falsa e codice fiscale falso. Tutto messo a disposizione dall’organizzazione che le ha chiesto di mettere piede per la prima volta a Pesaro e tentare l’operazione. Obiettivo: aprire il conto per poi magari accedere a finanziamenti per comprare auto o altro. Di solito si pagano le prime rate e poi tutto sparisce, compresa l’auto che viene venduta come più volte accertato dalle forze dell’ordine.
Non ci riuscì, fu fermata dai carabinieri. Ieri, in tribunale a Pesaro, ha patteggiato a 11 mesi e 10 giorni. Che sconterà in una chiesa rionale prestando opere di bene. Disse di averlo fatto perché le avevano promesso 200 euro se ci fosse riuscita. Il suo avvocato ha fatto sapere che non ci proverà mai più, ha capito la lezione.

 

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