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Pesaro, tappo alla foce del fiume Foglia: ecco i fondi per la rimozione periodica

Il consiglio regionale ha votato una norma che individua risorse per interventi nella parte finale del fiume. Biancani: «È una svolta importante dopo anni di emergenze»

La foce del Foglia

PESARO – Tappo alla foce del fiume Foglia, il consiglio regionale approva la legge che prevede, a garanzia della sicurezza della navigazione, l’utilizzo dei canoni di ormeggio per la pulizia della barra di foce dei fiumi.

«È una svolta importante dopo anni di emergenze sulla foce del Foglia – commenta il vicepresidente del consiglio regionale Andrea Biancani, primo firmatario della proposta -. Questa soluzione legislativa consente di tutelare gli ormeggi e di prevenire stabilmente il problema degli accumuli».

La proposta, sottoscritta anche dai consiglieri regionali Micaela Vitri (Pd) e Nicola Baiocchi (FdI), ha ottenuto il via libera all’unanimità in Regione Marche e integra le norme in materia di corsi d’acqua con un articolo specifico dedicato alla “rimozione di parte dei sedimenti della barra di foce”, per superare l’annoso problema del “tappo” nella parte finale, condizione che si verifica specificamente nel fiume Foglia, unica foce navigabile con concessioni di ormeggio.

«La foce del Foglia – ricorda Biancani – è stata inserita per le sue caratteristiche peculiari nel Piano regionale dei porti, dove vengono individuati i punti autorizzati all’ormeggio. Con questa nuova integrazione normativa la Regione contribuirà alle spese per rimuovere periodicamente la quantità di detriti che causa l’abbassamento del fondale e la conseguente impossibilità delle barche di navigare in sicurezza verso il mare. È stata prevista inoltre – aggiunge – la possibilità della Regione di stipulare convenzioni con gli enti locali, in questo caso il Comune, e i privati, come le associazioni, per eseguire gli interventi, destinando a tale scopo una quota non inferiore all’80% dei canoni versati dagli ormeggiatori».

Il problema delle imbarcazioni bloccate è stato finora tamponato con interventi emergenziali, a volte rinviati per mancanza di liquidità, «d’ora in poi sarà possibile programmare piccoli interventi periodici potendo contare, approssimativamente, su circa 10 mila euro all’anno di risorse regionali raccolte con i canoni».

«È una soluzione che mette d’accordo tutti i soggetti coinvolti, individuata dopo alcuni incontri che ho promosso tra i rappresentanti del Comune e delle associazioni. Ringrazio l’assemblea legislativa per aver accolto la proposta – conclude Biancani – e i consiglieri regionali Vitri e Baiocchi per aver condiviso l’urgenza di superare una criticità storica molto avvertita dal territorio».

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