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Pesaro, ristoratori e baristi: «Calo del fatturato dell’80%, chiediamo di aprire»

Oltre 50 operatori ricevuti in Comune: «Il sindaco porti le nostre istanze a Roma, vogliamo sopravvivere, abbiamo i conti in rosso»

Ristoratori e baristi nella sala del Consiglio

PESARO – Oltre 50 operatori tra ristoratori, baristi, gestori di pubblici esercizi. Hanno chiesto un incontro al sindaco di Pesaro e presidente nazionale Ali, Autonomie locali italiane, Matteo Ricci, perché «esasperati dalle chiusure».

Tra i ristoratori c’è chi ha finito anche gli ultimi risparmi. Dopo gli affitti di novembre e dicembre e le bollette di fine anno, si trova con il conto in rosso di 8000 euro.

Il segretario Confcommercio Davide Ippaso ha seguito la delegazione da vicino, ricevuta dall’assessore alle attività economiche Francesca Frenquellucci. «È una situazione difficile e sta montando la rabbia. Ancora oggi i locali sono chiusi ed è sempre più difficile. Sappiamo che il Comune può fare ben poco, ma vorremmo che Ricci, da presidente Ali, porti a Roma le istanze di ristoratori e baristi. Chiediamo il rispetto del diritto costituzionale che tutela il lavoro e che i decreti hanno calpestato.
I gestori hanno rispettato sin da subito il protocollo, hanno adeguato i locali e fatto di tutto per garantire la sicurezza. Ma sono stati trattati come untori. Con le chiusure di ottobre si era detto che si sarebbe salvato il Natale, ma così non è stato. E intorno a noi abbiamo visto centri commerciali pieni di gente senza controlli, feste private e mercati cittadini aperti e anticipati».

Il punto di non ritorno è vicino. «Per tanti c’è il rischio di chiudere. Il fatturato è calato del 70/80%. Il delivery non funziona. Sono finiti i risparmi e tante aziende sono in crisi. Gli operatori sono disposti ad avere controlli tutte le sere ma vogliamo riaprire, devono riaprire per poter sopravvivere».

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