Attualità

Pesaro, rinascono i giardini al mare: torna la cartolina da amarcord

Protocollo firmato tra Comune, Aspes, Fondazione Scavolini e LanDesign. Obiettivo: riqualificare l'area di via Colombo e riportarla all'originale splendore, rievocando vegetazione e piante utilizzate intorno agli anni '50-'60-'70

PESARO – Le cartoline d’epoca restituiscono l’immagine di giardini curati e innovativi nelle forme della vegetazione. Ma quell’amarcord può tornare d’attualità perché il progetto è di portare all’originale splendore i giardini di via Colombo. Con questo intento è nato il patto tra enti pubblici e soggetti privati, che vede protagonisti: Comune di Pesaro, Aspes Spa (società a capitale pubblico a cui è affidata la gestione del verde urbano della città di Pesaro), Fondazione Scavolini (ente privato il cui fine è la tutela, la promozione e la valorizzazione delle cose di interesse storico, artistico, culturale e paesaggistico del territorio pesarese), Studio Associato LanDesign (specializzato in progettazione e realizzazione di spazi a verde e studi ambientali).

Il Comune di Pesaro metterà a disposizione i propri tecnici per la progettazione e la direzione lavori in capo allo Studio, con riguardo ai costi dei lavori. Inoltre realizzerà le opere di natura edile e di pubblica illuminazione relative alla riqualificazione dell’ambito dei giardini, così come derivato dal progetto redatto dallo Studio LanDesign, con l’esclusione degli impianti vegetali, sia permanenti che provvisori per una spesa massima non superiore a 50mila euro.

Le fasi e i tempi dei lavori, come gli impianti arborei, saranno concordati tra le parti. Terminata la fase iniziale di modifica, con riqualificazione del giardino, il Comune resterà responsabile esclusivamente per il completamento o implementazione dell’impianto iniziale. Compatibilmente con le risorse economiche disponibili, sarà tenuto ad eseguire opere di manutenzione.

«La zona dei giardini di via Colombo sono uno dei punti dei punti più belli e caratteristici del nostro lungomare negli anni ’50 e ’60 – dice l’assessore all’Operatività Enzo Belloni -. Vogliamo ripartire da lì, grazie a questa sinergia pubblico-privato, sperando che sia il primo passo per una collaborazione con l’imprenditoria del nostro territorio. Ci auguriamo entro la prossima primavera estate di avere quel tratto di giardini riqualificati».

Aspes curerà le necessarie operazioni di riqualificazione e manutenzione dell’area giardini, della parte vegetale permanente e delle sistemazioni estemporanee. In più si occuperà della manutenzione degli impianti idrici/irrigazione. «Saremo il braccio operativo per la riqualificazione e la manutenzione successiva degli impianti – afferma il presidente di Aspes Luca Pieri -. Sul lungomare c’è un lavoro costante e questo progetto si va ad aggiungere a un impegno e un lavoro che ci sono già. Andiamo a riqualificare una zona centrale per i pesaresi e vorremo diventasse un punto di incontro per le famiglie».

Fondazione Scavolini assumerà l’onere finanziario per la riqualificazione del corredo vegetale permanente con l’eccezione del suo impianto. Analogamente contribuirà alla selezione delle specie vegetali e degli autori (tutto quanto con il contributo Aspes).
La fondazione curerà la pubblicazione dell’iniziativa della sua divulgazione attraverso media e social. «Negli ultimi anni ci siamo occupati della riqualificazione del patrimonio della nostra città e della Provincia – sottolinea la presidente Emanuela Scavolini -. Negli ultimi anni ci siamo avvicinati sempre più al patrimonio ambientale. Sappiamo che è un lavoro per il quale occorrono delle sinergie. Abbiamo trovato il modo di camminare insieme».

La firma del protocollo

Lo studio associato LanDesign fornirà un progetto di sistemazione generale dell’area comprensivo del disegno dei quadri verdi e delle zone calpestabili, delle sistemazioni vegetali permanenti, del riordino delle reti di servizio e del relativo quadro economico. Terminata la fase di progettazione e di supporto alla direzione dei lavori dell’impianto iniziale del giardino, lo Studio continuerà a fornire la propria consulenza nell’ambito degli interventi annuali di sistemazione, occupandosi degli aspetti tecnici, manutentivi e impiantistici dei giardini temporanei. Per tutte le attività citate, lo Studio LanDesign si assumerà gli oneri finanziari conseguenti.
«Lavoreremo per portare avanti un aspetto conservativo ma anche innovativo – concludono Alberto Giangolini e Sabina Filippi di Landesign -.  Abbiamo selezionato piante resistenti ma anche attrattive, per cercare di rievocare quelle utilizzate intorno agli anni ‘50- ’60-’70».

Tra queste anche la Kochia Scoparia, chiamata anche Bassia Scoparia, una pianta erbacea ornamentale adatta per realizzare bordure, siepi colorate nei giardini pubblici e privati o per abbellire terrazzi e balconi con le sue foglie, molto decorative, che in inverno assumono un bellissimo colore rosso-purpureo.

L’architetto e paesaggista Franco Panzini sottolinea: «La nostra idea è di riprendere le caratteristiche che un tempo rendevano speciali i giardini. Il giardino avrà una parte di vegetazione permanente, quella arborea e arbustiva maggiore, mentre le parti centrali delle aiuole varieranno nel tempo. L’idea è di contattare quindi progettisti diversi. I giardini sono un frammento di idea di città nuova e moderna e vogliamo ricordarla ma senza nessuna nostalgia per il passato».

 

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