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Pesaro, recupero del San Benedetto a stralci: da edilizia residenziale a biblioteca e uffici

L'assessore regionale Stefano Aguzzi Aguzzi ha scritto al sindaco Ricci a proposito dell'ex ospedale psichiatrico: «Possiamo suddividere la struttura per aree di intervento»

L'esterno dell'ex ospedale psichiatrico San Benedetto

PESARO – Ex ospedale psichiatrico San Benedetto di Pesaro, la Regione si dice pronta al recupero, ma a stralci.

L’assessore regionale all’edilizia pubblica, Stefano Aguzzi, ha scritto una lettera al sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, per presentare, attraverso una dettagliata illustrazione della proposta progettuale, una possibile soluzione.  

«È un’annosa questione che aspetta da molto tempo una soluzione – ha commentato l’assessore -; la struttura dell’ex ospedale psichiatrico San Benedetto si estende per circa 14 mila metri quadri, non è utilizzata da decenni ed è ormai in degrado. Facile quindi dedurre che il suo restauro e riutilizzo abbiano costi molto elevati. In passato, le precedenti amministrazioni hanno tentato la vendita dell’imponente complesso, ma le aste sono andate deserte.

A tutt’oggi – prosegue Aguzzi – né la Regione Marche, né il Comune di Pesaro avrebbero, singolarmente, le risorse necessarie per compiere un intervento di questa portata. L’assessore regionale Baldelli con la direzione dell’Asur ha effettuato un sopralluogo nell’edificio. Ho incontrato il sindaco Ricci e in quell’occasione, il sindaco, dopo aver ricordato la storia e lo stato del complesso, ha chiesto alla Regione di ipotizzare una soluzione da portare avanti insieme. Credo che abbiamo trovato una potenziale soluzione, qualora ci sia la volontà del Comune di Pesaro a proseguire insieme nell’iniziativa. In particolare, l’idea è suddividere la struttura in aree distinte di intervento e di riutilizzo e ora attendiamo da Ricci una risposta e un confronto».

Più in dettaglio, si è proposto di suddividere gli spazi in base alla loro vocazione funzionale e alla destinazione d’uso che consenta in futuro la loro migliore valorizzazione. L’attuazione dell’intervento complessivo è ipotizzata in singoli lotti, indipendenti l’uno dall’altro, tuttavia, dovrà essere garantito un coordinamento tra tutti gli interventi. Il complesso è composto da due corpi principali, il primo (su quattro piani) che si affaccia direttamente su Corso XI Settembre e il secondo (con due o tre piani fuori terra) che si affaccia sul giardino interno. Per il primo fabbricato, si propongono la destinazione residenziale pubblica e un intervento di rigenerazione urbana che potrà essere finanziato mediante i fondi per la qualità dell’abitare, con un progetto presentato dal Comune di Pesaro al MIT, in quanto comune capoluogo di provincia con più di 60 mila abitanti.

Per il secondo edificio, si propone di destinare gli spazi ad uffici direzionali dell’ASUR mediante la realizzazione di un intervento con risorse pubbliche.

Inoltre, per il corpo di fabbrica allungato “a schiera” che si affaccia sul giardino (prospiciente esternamente su Via Mammolabella) si propone l’alienazione affinché venga adibito a edificio residenziale privato

All’interno del giardino è ubicato un altro fabbricato, con forma  a “elle”, che potrà anch’esso essere venduto e che potrà essere adibito a servizi per il settore terziario.

Infine, in fondo al giardino, con forma triangolare è posizionato un edificio che potrà essere adibito a biblioteca comunale mediante la cessione all’Amministrazione comunale di Pesaro da parte del soggetto proprietario (Asur).

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