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Pesaro, ordinanza anti smog: ecco i divieti. E intanto la Cna fa sapere il dato delle auto più inquinanti

In arrivo i primi provvedimenti con la riduzione delle temperature per gli impianti a legna e pellet. Via anche al lavaggio delle strade dove si concentrano le polveri sottili

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Foto di Gerd Altmann da Pixabay

PESARO – Polveri sottili, smog e inquinamento. Primi provvedimenti anche a Pesaro. Intanto la percentuale di auto più inquinanti è del 64%.

Gli sforamenti sono già arrivati a 17 nei primi giorni dell’anno (superamento del livello di protezione della salute umana massimo 35 gg/anno consentiti sopra i 50 microgrammi/mc) al parco Scarpellini di Pesaro e altrettanti a Fano in via Montegrappa.  A Fano è andata in scena la prima delle due domeniche ecologiche. Ora tocca a Pesaro, ma con altri divieti.

Il sindaco Matteo Ricci fa sapere che «La stragrande parte delle polveri sottili non è prodotta nel nostro territorio. L’inverno poco piovoso ha aumentato il livello di Pm10. Ma la fetta più consistente e rilevante proviene dalla Pianura Padana. E con i venti si sposta fino al nord delle Marche». Su questo si può fare poco. Ma il sindaco si è confrontato con i dirigenti dell’Arpam per gli approfondimenti sulla “parte minoritaria” del fenomeno. Ovvero le cause locali. E dopo valutazioni, insieme all’assessore Heidi Morotti, ha messo in atto tre misure racchiuse in un’ordinanza. Il provvedimento scatta dal 29 gennaio fino a domenica 16 febbraio.

Spiega Ricci: «La parte più consistente della produzione locale viene prevalentemente dagli impianti di riscaldamento a legna e a pellet. Così abbiamo deciso di intervenire principalmente su questo aspetto, obbligando alla riduzione di due gradi su questa tipologia di impianti. Saranno fatti controlli a campione dalla polizia locale per il rispetto della misura».

Si parla quindi di un massimo consentito di 19 gradi nelle abitazioni e di 17 gradi negli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili. Il secondo punto è “il divieto di fuochi all’aperto e la combustione di sterpaglie e residui vegetali e agricoli”.

La terza azione, infine, è “un lavaggio straordinario delle strade di Pesaro, affidato a Marche Multiservizi. Considerato che una parte delle polveri sottili depositate si muove con il passaggio delle auto, andando a finire nell’aria”. Aggiungono sindaco e assessore: “Siamo città della bicicletta, che un pesarese su tre ogni giorno utilizza per gli spostamenti. Al momento riteniamo molto più efficace un intervento del genere che un provvedimento sul traffico. Anche perché si calcola che solo il 15 per cento delle polveri sottili deriva dalle auto locali”.

Cosa confermata anche dalla Cna di Pesaro. “I fattori di maggiore inquinamento sono dati molto spesso dai fumi dei riscaldamenti a legna, pellet, gasolio, dalle emissioni inquinanti di attività produttive e altro. Certamente i veicoli fanno la loro parte ed anche una cattiva manutenzione degli stessi fa sì che aumenti il livello di inquinamento”.

Per questo è importante sapere di più sul parco circolante in provincia. In quella di Pesaro e Urbino – secondo i dati raccolti dal Centro studi della CNA – le autovetture euro 5 e 6, ovvero quelle con meno di dieci anni di vita, sono il 36% del parco circolante pari a 237.830 auto. Gli autocarri euro 5 e 6 sono complessivamente 31.761. Quelli con portata inferiore ai 35 quintali (e dunque furgoni), sono il 26% mentre quelli con portata superiore ai 35 quintali sono il 16% del parco circolante. Le motrici, ovvero camion e Tir euro 5 e 6 con portata superiore ai 35 quintali sono in totale 672 pari al 55% di quelli circolanti. Gli autobus euro 5 e 6 sono invece 549, pari al 30% del parco circolante.

“Non brilliamo per efficienza e modernità del parco circolante – dice il responsabile di Cna servizi alla Comunità, Riccardo Battisti – tuttavia non stiamo peggio di altre province del Centro Italia. Abbiamo la maggior parte delle auto circolanti (il 64%) che ha più di 10 anni e che dunque rientra tra gli Euro 0 ed Euro 4. Per questo è quanto mai importante effettuare la revisione del proprio veicolo e far sì che il livello di efficienza sia sempre tenuto sotto controllo”.

“La verifica della revisione del veicolo – spiega Battisti – si compone di diversi test che servono ad appurare che il veicolo sia in buono stato e che sia in grado di circolare sulle strade pubbliche in condizioni di sicurezza sia per l’automobilista che per gli altri. Durante la revisione il veicolo viene sottoposto a controlli tecnici, per cui viene controllato il funzionamento dei dispositivi di freni e frizione, e a controlli di idoneità ambientale, questo per quanto riguarda le emissioni inquinanti e sonore”.

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