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Pesaro, il muro di Berlino divide ancora maggioranza e opposizione

Presentati due ordini del giorno in consiglio comunale a Pesaro. Il centrodestra: "Simbolo dittatura comunista". Centrosinistra: "No ai muri, basta odio"

PESARO – Divideva una città, due filosofie di pensiero, due modelli economici ma soprattutto le persone. E ancora oggi il muro di Berlino è un simbolo che genera divisioni tra maggioranza e opposizione anche in consiglio comunale a Pesaro.

A 30 anni dalla caduta del muro, i due schieramenti hanno presentato due differenti ordini del giorno da discutere.

Per il centrodestra «Il 9 novembre si ricorda la caduta del Muro di Berlino, costruito per dividere i “paesi democratici occidentali” dal “blocco sovietico comunista”, divenuto il simbolo di un’epoca buia e drammatica di divisione e contrapposizione tra libertà e dittatura. Crediamo fortemente che il fatto vada ricordato per quello che è stato, senza censure, senza alcun revisionismo e senza accostarlo al presente creando palallelismi sbagliati e irrispettosi della drammaticità di quanto accaduto solo per strumentalizzazione politica».

Questo l’incipit dei Consiglieri di Centrodestra di Pesaro di Lega, FI, Prima c’è Pesaro-FDI.
«L’abbattimento di quel muro fu reso possibile, oltre che dalle mutate condizioni storiche, anche dall’impegno lungo e faticoso delle democrazie occidentali. Fu preziosissimo il contributo di numerose realtà e associazioni, come il movimento operaio Solidarność, di papà Giovanni Paolo II e di tanti uomini e donne che hanno avuto il coraggio di lottare per la libertà. Tali uomini e donne si trovarono a combattere contro uno dei sistemi di repressione più potenti ed efferati che la storia abbia mai visto in atto, rischiando l’incarcerazione nei gulag o violenze e uccisioni da parte della polizia politica. Siamo convinti dell’assoluta necessità di promuovere la diffusione tra i cittadini della cultura del rispetto, dell’incontro, del dialogo, della condivisione, della solidarietà, della pace e dei diritti umani, ricordando proprio questo evento, simbolo della liberazione dei paesi oppressi e auspicio di democrazia contro ogni forma di totalitarismo e dittatura».
L’assise di Pesaro
«Per questo – continuano i Consiglieri dei Gruppi di Lega, FI e Prima c’è Pesaro-FDI – chiediamo all’amministrazione di adempiere a quanto già approvato dal Consiglio Comunale nel 2009, in occasione del ventennale della ricorrenza, attraverso un ODG che prevede di intitolare un giardino, una via, o una piazza cittadina 9 Novembre 1989 – Giorno della Libertà».
In conferenza stampa invece la maggioranza porterà in Consiglio Comunale insieme al Movimento 5 Stelle un Odg «contro i muri delle vergogna. Occorre abbattere i muri invisibili, che portano all’odio, e alla discriminazione razziale. Noi vogliamo sottolineare l’importanza della coesione sociale e dei diritti umani e promuovere iniziative di riflessione e dialogo per la fratellanza e i diritti». I consiglieri hanno ricordato il caso di Liliana Segre, ora sotto scorta per le minacce d’odio.
Anche il Consiglio provinciale ha approvato un ordine del giorno per aderire alla “Giornata nazionale di mobilitazione contro tutti i muri” indetta il 9 novembre 2019 dalla Tavola della pace e dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani in occasione del 30° anniversario della caduta del Muro di Berlino.
Il documento, che ha visto l’astensione dei consiglieri del gruppo “Cambiamo pagina” Giacomo Toccaceli, Giovanni Dallasta ed Enrico Rossi (assente la capogruppo Margherita Mencoboni), è stato spedito al “Coordinamento nazionale enti locali per la pace e i diritti umani”, al presidente del Consiglio dei Ministri, al presidente della Regione Marche, al presidente dell’Assemblea legislativa delle Marche, ai sindaci del territorio provinciale e agli istituti scolastici superiori della provincia.

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