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Mercatone Uno, il Comune di Pesaro rivuole le tasse non pagate

Ammonta a 20 mila euro la cifra per la Tari e la Tasi non pagate dalla Shernon, cifra che corrispondono al 2019 e al 2018, segno che la crisi del gruppo era già in atto da mesi. L'amministrazione si inserisce tra i creditori

PESARO – Tasi e Tari non pagate, il Comune chiede alla Shernon, 20 mila euro di tasse non riscosse. La Shernon era l’azienda che aveva acquisito il Mercatone Uno. A giugno la chiusura improvvisa degli stabilimenti che ha lasciato gelati i dipendenti. Un messaggio whatsapp per avvisarli che il punto vendita non avrebbe più aperto. La Shernon è fallita e sono stati nominati dei commissari staordinari.

In una situazione tutt’altro che definita, il Comune di Pesaro chiede di rientrare tra i creditori privilegiati perchè vanta 20.982 euro di Tari e Tasi non pagate per il capannone di Strada Dei Pioppi. Cifre che corrispondono non solo al 2019, ma anche al 2018, segno che la crisi del gruppo era già in atto da mesi.

Intanto i lavoratori sono tutt’altro che tranquilli perchè hanno ottenuto la cassa integrazione, ma altri nodi sono venuti al pettine come spiega Fabrizio Bontà della Uil: «L’anno scorso, al momento del passaggio da Mercatone a Shernon, per cercare di salvaguardare più posti di lavoro possibili, l’azienda ha chiesto la riduzione d’orario a tutti i dipendenti. Adesso, con il fallimento, l’Inps riconosce la Cigs sull’orario attuale. Abbiamo fatto fare ricorso ai dipendenti per vedere se è possibile tornare agli orari prima dei passaggi, vedremo che succederà».

Loredana Longhin della Cgil fa sapere che «alcuni lavoratori oltretutto devono ancora incassare la cig. Continueremo a tenere alta l’attenzione, mercoledì prossimo saremo a Roma».

In alcuni casi si parla di 2-300 euro, troppo poco per arrivare a fine mese. Il 24 luglio una nuova protesta a livello nazionale davanti al Ministero dello Sviluppo Economico.

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