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Dal casco anti alopecia alla senologia, Marche Nord premiata tra gli ospedali “in rosa”

Assegnati tre bollini rosa, il massimo punteggio dato dalla Fondazione Onda per l'attenzione alla salute delle donne. Il Direttore Generale Capalbo: «Siamo orgogliosi»

PESARO – Vicini alle donne, dalla senologia all’ostetricia, fino al rivoluzionario casco per contrastare l’alopecia post-chemio. Tutto con le migliori cure e il più forte abbraccio.

Marche Nord sempre più a misura di donna. L’azienda ospedaliera pesarese ha ricevuto da Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, tre Bollini Rosa sulla base di una scala da uno a tre, per il biennio 2020-2021.

«Per il secondo anno consecutivo – spiega il Direttore Generale Maria Capalbo – otteniamo il massimo riconoscimento. Un motivo di orgoglio per gli operatori che ogni giorno lavorano con passione per offrire prestazioni puntando sempre a migliorare la qualità delle cure. In particolare, essere tra le migliori strutture in Italia attenti alla salute femminile, significa distinguerci per l’offerta di servizi dedicati alla prevenzione, diagnosi e cura delle principali malattie delle donne, con un’importante attività organizzativa che consente la presa in carico a trecentosessanta gradi per la paziente con determinate patologie. Un metodo che ci consente di avvicinare la popolazione a diagnosi e cure sempre più mirate e specifiche, in questo caso per le patologie che colpiscono principalmente le donne».

Marche Nord è tra le 96 strutture sanitarie italiane ad aver ricevuto il massimo riconoscimento su 344 ospedali candidati.

Il perchè lo spiega il direttore sanitario Edoardo Berselli: «Abbiamo candidato una ventina tra strutture e reparti e questo già indica l’attenzione che la direzione aziendale pone su questi temi – afferma  -. Marche Nord è uno degli “ospedali in rosa” italiani, poichè è interessato a tutto il percorso materno-infantile legato alle strutture di Ginecologia e Ostetricia, la Breast Unit provinciale di Senologia, che garantisce modalità personalizzate e multidisciplinari di presa in carico per il tumore alla mammella e altri reparti strategici come il Pronto Soccorso, con uno spazio e un protocollo operativo di “codice rosa” per le donne vittime di violenza.

L’Ambulatorio Rosa, attivo nei due presidi di Fano e Pesaro, è dedicato alle donne con tumore al seno che si sottopongono a chemioterapia e che sono eleggibili al trattamento con “il casco refrigerante”, per contrastare l’alopecia come effetto collaterale delle chemioterapie. Consente inoltre di elaborare le complesse implicazioni psicologiche attraverso il progetto del reparto Utic con il percorso per la Sindrome di Tako Tsubo o Sindrome ‘del cuore spezzato’ che colpisce nel 95% dei casi donne in menopausa, solo per citarne alcuni».

Ma ancora: la Geriatria in collaborazione con la struttura di Psicologia con il progetto per le Caregiver, per i soggetti che assistono soggetti affetti da demenza sulla qualità di vita e tono dell’umore di caregiver di sesso femminile. Il progetto ha permesso di trovare una risposta ai bisogni delle donne impegnate nell’assistenza sostenendole e guidandole durante il ricovero dei famigliari in quanto tale momento rappresenta un passaggio particolarmente stressante.

La menzione anche per la struttura di Endocronologia per l’organizzazione di team multiprofessionale composto da ginecologi ed endocrinologi, che opera in maniera congiunta nel monitoraggio e nella gestione farmacologia/alimentare delle donne affette da Diabete Gestazionale, tale team gestisce inoltre tutte le pazienti in gravidanza con Diabete Mellito.

Inoltre importanti anche l’attivazione del PDTA per la cura del tumore della cervice uterina, un approccio multidisciplinare alle neoplasie per assicurare alla donna il giusto percorso di cura e di presa in carico per una delle patologie più diffuse e l’attività del reparto di urologia, che realizza interventi specifici per l’incontinenza urinaria femminile (sling, bulkamid) con tecniche mini-invasive.

La valutazione delle strutture ospedaliere e l’assegnazione dei Bollini Rosa è avvenuta tramite un questionario di candidatura composto da quasi 500 domande suddivise in 18 aree specialistiche, due in più rispetto alla precedente edizione per l’introduzione di dermatologia e urologia. Un’apposita commissione multidisciplinare, presieduta da Walter Ricciardi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute della Donna, del Bambino e di Sanità Pubblica del Policlinico Gemelli di Roma, ha validato i bollini conseguiti dagli ospedali nella candidatura considerando gli elementi qualitativi di particolare rilevanza e il risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate.

Tre i criteri di valutazione con cui sono stati valutati gli ospedali candidati: la presenza di specialità cliniche che trattano problematiche di salute specificatamente femminili e patologie trasversali ai due generi che necessitano di percorsi differenziati, di percorsi diagnostico-terapeutici e di servizi clinico-assistenziali in grado di assicurare un  approccio efficace ed efficiente in relazione alle esigenze e alle caratteristiche psico-fisiche della paziente e di ulteriori servizi volti a garantire un’adeguata accoglienza e degenza della donna tra cui il supporto di volontari, la mediazione culturale e l’assistenza sociale.

A partire dal 7 gennaio 2020 sul sito www.bollinirosa.it sarà possibile consultare le schede degli ospedali premiati, suddivisi per Regione, con l’elenco dei servizi valutati.

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