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Pesaro, in coda per pagare l’Imu: per il Comune un’operazione da 20 milioni, ma non sarà cifra piena

Scade l'imposta, la Cgil fa sapere che il Caaf non riuscirà a garantire il servizio mentre l'amministrazione dovrà fare i conti con minori entrate

Fila alle poste anche per pagare l'Imu

PESARO – Coda alle Poste e Cgil che non garantisce il servizio al Caf. Oggi 16 giugno scade il pagamento dell’acconto Imu 2020. Un’operazione che per il Comune di Pesaro vale 20,6 milioni di euro.

Il bollettino si può pagare anche alle poste e in piazza e in altre filiali la fila era corposa. Chiaramente non tutti in attesa di pagare l’Imu, ma in parte sì.

La Cgil fa sapere che «i centri di assistenza fiscale, come già annunciato, non saranno in grado di garantire il servizio di pagamento per i cittadini dei Comuni di Pesaro e Fano visti i tempi troppo ristretti. L’appello lanciato dal Caaf Cgil nei giorni scorsi per la proroga della data o per una moratoria delle sanzioni rivolto in particolare ai Comuni maggiori quali Pesaro e Fano non è stato accolto».

I sindacalisti ammettono «di non essere in grado di rispondere a queste richieste. In una situazione di grande emergenza ci saremmo aspettati una risposta positiva come in altri Comuni tra i quali Colli al Metauro o Fossombrone per citarne alcuni. Pesaro e Fano invece non hanno risposto all’appello mantenendo invariata la data del 16 giugno. Siamo amareggiati perché la solidarietà e il sostegno a chi è stato colpito dalla grave crisi sanitaria che stiamo ancora fronteggiando di fatto ha penalizzato quei cittadini che entro domani saranno costretti a versare l’acconto Imu senza un allungamento dei tempi di pagamento e senza la possibilità di evitare le sanzioni per i ritardi dei versamenti. Saranno dunque i Comuni ad assumersi la responsabilità di questa scelta precisa che giudichiamo sbagliata perché mette seriamente in discussione la solidarietà reale di alcuni enti locali  nei confronti dei propri cittadini contribuenti».

Il Comune di Pesaro ha attivato uno sportello telematico per il calcolo dell’Imu in autonomia. E fa sapere che non avrebbe potuto rinviare la scadenza perchè ci sono degli immobili per cui lo Stato richiede un trasferimento di somme immediato. Ma al tempo stesso l’amministrazione ci tiene a far sapere di aver rinviato o prorogato alcune scadenze come la Tosap, la tassa sulla pubblicità, la Tari. Il secondo acconto Imu è previsto il 16 dicembre.

L’impatto dell’Imu sulle famiglie, a maggior ragione dopo l’abolizione della Tasi, è pressochè nullo (l’abitazione principale e le relative pertinenti restano non soggette al tributo). Ma verrà pagata da chi ha seconde case, terreni, proprietà.

Il Comune ha stimato una minore entrata di circa 7-8 milioni di euro dovuto proprio alle esenzioni. Hotel, strutture ricettive e stabilimenti non pagheranno l’Imu grazie al decreto del Governo che però dovrà trasferire le somme ai comuni.

Il bilancio 2020 prevede un incasso dall’Imu di 20,6 milioni, ma saranno quindi circa 8 in meno. Sono previsti anche 3 milioni di euro a titolo di recupero evasione Imu e 500 mila euro per recupero evasione Tasi. Ma vista la sospensione delle cartelle durante il lockdown è chiaro che la cifra non sarà nella sua totalità. Un tax day abbastanza complicato.

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