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Pesaro, firmato il protocollo della legalità degli appalti contro infiltrazioni mafiose e lavoro nero

Chiesto ripetutamente dai sindacati per conciliare la velocità necessaria per la ripresa e possibili situazioni grigie che potrebbero manifestarsi. Il Prefetto Lapolla: «Strumento di verifica e controllo importantissimo, dai tratti fortemente innovativi»

PESARO – Un protocollo per la legalità degli appalti, la prevenzione di infiltrazioni mafiose e di controllo sulla regolarità dei contratti di lavoro.

È diventato operativo dopo la sottoscrizione in Prefettura dai Comuni di Pesaro e di Fano, dalla Provincia di Pesaro e Urbino, dalle associazioni di categoria e dai sindacati dei lavoratori, dall’Ispettorato del Lavoro, dall’Inps, dall’Inail, dall’Azienda Ospedaliera Marche Nord, dall’Erap.

Chiesto ripetutamente dai sindacati per conciliare la velocità necessaria per la ripresa e possibili situazioni grigie che potrebbero manifestarsi.

«Si tratta di uno strumento di verifica e controllo importantissimo, dai tratti fortemente innovativi, in grado di intercettare quegli operatori che non risultino pienamente in regola dal punto di vista del rispetto dei contratti di lavoro – spiega il Prefetto Vittorio Lapolla – consente di realizzare, in questo modo, anche il duplice obiettivo di assicurare la regolarità nell’esecuzione dei contratti pubblici e la libera concorrenza tra le imprese».

«Costituisce il frutto di un grande lavoro di squadra, condiviso ampiamente, che ha visto intorno allo stesso tavolo Amministrazioni pubbliche, Enti deputati al controllo, associazioni sindacali e di categoria. Assumerà  grande rilievo anche in chiave di prevenzione antimafia, facendo emergere  indicatori sintomatici di possibili tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto economico provinciale».

Grande soddisfazione è stata espressa dai rappresentanti delle Organizzazioni sindacali territoriali sindacali con Roberto Rossini della Cgil, Maurizio Andreolini della Cisl e Paolo Rossini della Uil-

«Un lavoro lungo, tanto più oggi che, in piena emergenza sanitaria, economica e sociale, il rischio di infiltrazioni criminali può trovare un terreno fertile ove mettere radici – dicono i sindacati – il protocollo amplia lo spettro di azione che passa dal solo settore edile anche alla fornitura dei servizi e analizzerà, tramite specifici controlli, tutti gli appalti, anche attraverso una circolarità delle informazioni che coinvolgerà sia le parti sociali che le Istituzioni come Inail, Dtl, Asur e stazioni appaltanti con la Prefettura a monitorare, tramite un Gruppo di lavoro di Coordinamento, tutti i dati anomali che emergeranno».

«Consentirà di prestare la massima attenzione alla debolezza del tessuto produttivo duramente provato dalla pandemia – sottolineano Cgil, Cisl e Uil – e di evitare di percorrere scorciatoie che prevedano la possibilità di non applicare  il codice degli appalti. Per noi è importante che le imprese ed i lavoratori possano tornare al più presto in piena produzione, ma è ancor più fondamentale preservare il nostro territorio da pericolose infiltrazioni.”

Mauro Papalini , Presidente di Confindustria Marche Nord sottolinea che «lavorare nella legalità è una priorità per il nostro sistema delle imprese perché il rispetto delle condizioni di legge è quello che ci consente di mantenere la par condicio nella partecipazione alle gare d’appalto».

Il Presidente Papalini sottolinea l’importanza della verifica puntuale delle offerte e del monitoraggio circa l’esecuzione dei contratti che «rappresentano una garanzia di integrità non solo per il territorio, ma anche per quelle attività economiche che lavorano nel settore pubblico. Le imprese hanno bisogno di trasparenza delle regole e remuneratività degli appalti, queste sono a nostro avviso le pre-condizioni per contrastare l’accesso al mercato delle imprese irregolari».

«L’Ispettorato Territoriale del Lavoro, insieme all’Asur, garantirà vigilanza nell’attività di contrasto degli illeciti più significativi e di maggiore allarme economico-sociale – sottolinea Di Muzio, responsabile dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Pesaro e Urbino – il tutto a garanzia della tutela sostanziale dei diritti fondamentali dei lavoratori, della legalità e della adeguatezza delle condizioni di lavoro, anche sotto il profilo della salute e sicurezza. Pianificheremo azioni ispettive per contrastare i fenomeni del lavoro nero, dell’interposizione illecita di manodopera e della filiera dell’appalto e subappalto, nonché della proliferazione di altre specifiche forme di sfruttamento che creano concorrenza sleale».

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