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Pesaro, il consiglio comunale dice no al vigile di quartiere: respinta la mozione

La minoranza aveva presentato un documento sulla sicurezza. Ritirata la variante alla Celletta e via libera a interventi in piazzale 1° Maggio

Il presidente del Consiglio Comunale Perugini in videoconferenza

PESARO – Consiglio comunale, no al vigile di quartiere. E ritirata la variante alla Celletta.

Si è svolto il 5 gennaio il primo consiglio comunale di Pesaro del 2021. Il Consiglio ha votato sul tema “Sicurezza, ordine pubblico e vigile di quartiere”, a firma dei consiglieri Emanuele Gambini, Baiocchi, Giulia Marchionni e Radaelli. Sono stati 18 i voti contrari, 9 i favorevoli, 4 quelli degli astenuti. 

Daniele Malandrino (Prima c’è Pesaro): «Va potenziato, nell’immediato, il controllo del territorio con la presenza di vigili, con il potenziamento dell’illuminazione e l’installazione di telecamere. È imprescindibile». 

Michele Redaelli (Forza Italia) ha sottolineato: «Il Vigile di quartiere è una figura spesso non capita ma dal grande potenziale per sviluppare modelli di sicurezza “di prossimità”; utile nelle dinamiche di vita dei quartieri; potrebbe diventare un’interfaccia quotidiana e credibile per i cittadini». 

Luca Pandolfi (Pesaro #Ungranbelpo’) ha detto: «In Commissione abbiamo presentato un documento sulla sicurezza che riprende le tematiche del documento che stiamo votando, a cui abbiamo aggiunto due precisazioni: il progetto dovrà essere adattato alla realtà di Pesaro e dovrà essere sostenibile. Ci spiace che su un tema del genere, su cui abbiamo teso le mani, non ci sia stata volontà di trovare una soluzione». 

Per Claudia Vanzolini (M5S): «La percezione della sicurezza è un problema importante ma non è possibile prevedere un ulteriore sforzo e un impiego H24 del personale. Il vero obiettivo è lavorare in collaborazione e arrivare a un documento condiviso. La mozione così com’è stata presentata ci lascia perplessi». 

Il dibattito si è aperto con l’interrogazione presentata dal consigliere Dario Andreolli (Lega) sulla “Cessazione del contratto di locazione con l’Ente Parco” relativo alla sede di via Varsavia, in Baia Flaminia, a cui ha risposto l’assessore al Bilancio Riccardo Pozzi: «Non è intenzione dell’Amministrazione vendere la struttura di via Varsavia ma potenziarla. Per farlo occorre spostare gli uffici e modificare il contratto di “comodato d’uso” che non valorizza la struttura. L’Ente Parco ha a disposizione diversi immobili di proprietà (parte della sede del quartiere di Fiorenzuola con contratto di concessione a canone agevolato; l’ex scuola elementare di Santa Marina venduta nel 1998 all’Ente Parco) collocati all’interno del parco (e non in un’area perimetrale come quella in oggetto) che potrebbero essere utilizzati per gli uffici. La volontà sia dell’Ente, sia del Comune è avere una sede più identitaria del Parco anche nell’ottica di un rebranding che rilanci l’immagine del Parco e del territorio che tutela». 

Si è parlato poi della “Necessità di una riqualificazione dell’area di Piazzale 1° Maggio”, tema dell’interpellanza a firma dei consiglieri Redaelli, Dallasta, Giulia Marchionni, Malandrino ed altri a cui ha risposto Enzo Belloni, assessore all’Operatività: «Il Comune è intervenuto in questi anni con lavori importanti volti alla riqualificazione del centro storico. A bilancio per il 2021 è già inserito l’asse via Passeri-via Curiel, e la riqualificazione della Galleria Roma, a dimostrazione del grande interesse dell’Amministrazione verso tale quartiere. Nessuno si è dimenticato di piazzale 1° maggio, l’idea è di farne la porta per il centro per chi arriva dal mare. Divideremo gli interventi in 3 stralci: il primo che riguarda il palazzetto dello sport, (che terminerà quest’estate i lavori); il secondo l’ex carcere minorile, il terzo la piazza stessa. Il progetto sarà condiviso con la cittadinanza e rientra tra i temi del Recovery Fund, fondi che permetterebbero di realizzare un intervento risolutivo. L’alternativa è l’utilizzo di risorse del Comune».  

Approvata con 22 voti favorevoli e 9 contrari la mozione presentata dai consiglieri di M5S che ha previsto il “Ritiro della variante a Celletta, strada Pantano Castagni e l’emendamento alla mozione 6169/2020 presentato dai consiglieri Pandolfi, Nobili, Petretti, G. Amadori, Castellani, Murgia, Mariani e M. Amadori. 

Il sindaco Matteo Ricci è intervenuto per sottolineare di «aver deciso di seguire l’orientamento del Consiglio comunale e di spostare la previsione urbanistica in un’area già costruita del territorio. L’indicazione data agli uffici Urbanistica è stata quindi duplice: da una parte abbiamo deciso di riportare la zona di Celletta in oggetto a “servizi pubblici”; dall’altra abbiamo deciso di flessibilizzare al massimo la destinazione dell’attuale sede della scuola elementare Mascarucci a Soria. Qui, nel caso in cui la struttura dovesse diventare “superata” a causa di una nuova organizzazione scolastica, si potrà costruire. Opzione che permetterà anche di non far perdere valore ai terreni comunali e di riportare alla previsione urbanistica pre-esistente l’area di Celletta. Prosegue così la strada intrapresa dall’Amministrazione di costruire sul costruito, obiettivo per il quale c’è bisogno di una “flessibilizzazione” massima del PRG, a partire dalla parte che riguarda i beni pubblici». 

Respinte le mozioni di indirizzo presentate dal consigliere Emanuele Gambini (Prima c’è Pesaro) per intitolare una “via, piazza, rotatoria, strada o parco alla memoria dei Caduti di Nassiriya”, quella per intitolare “una via, piazza, rotatoria, luogo del teatro, stele o targa commemorativa all’attrice Ave Ninchi” e per l’“intitolazione di una via, piazza, rotatoria o ciclabile a Marco Pantani”. 

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