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Pupi Avati al cinema Astra: «Un film nelle Marche? Sono come la Romagna, autentiche»

Riapre il cinema a Pesaro dopo dieci anni di chiusura. A inaugurare la sala in centro storico, il regista col suo ultimo film. Il sindaco Ricci: «Arricchisce il centro»

PESARO – Lo schermo del cinema Astra si accende con Pupi Avati. Ecco il ritorno del cinema in centro dopo oltre 10 anni. Un’operazione che porta il marchio di Fulvio Urbinelli, in collaborazione con Massimiliano Giometti e Cineclub Shining. La sala da 154 posti è stata «battezzata» da Pupi Avati e dal suo ultimo film Il signor Diavolo.

«È un giorno di festa, come quando nasce un bambino per la seconda volta – ha spiegato Avati – Il cinema in centro? Un fenomeno opportuno e molto apprezzabile, perché la multisala non ha risolto i problemi del cinema. Questi monoschermi invece radicano una clientela mirata verso una proposta cinematografica alternativa. Complimenti per l’iniziativa. Le chiusure precipitose delle sale sono state inopportune, la riapertura è fantastica. Penso che anche la televisione abbia fatto il suo per far sì che le sale cinematografiche si svuotassero. Ma ora possono tornare ad avere senso grazie a una programmazione mirata».

Abbiamo chiesto al regista se avesse in mente di girare un film nelle Marche. «Le Marche somigliano terribilmente alla Romagna, non sento questa grande differenza. Essendo Emiliano avrei preferito essere romagnolo perché penso che abbiano una autenticità, forza, temperamento e passionalità che manca agli emiliani che sono dei mediatori. Voi marchigiani che voi siete in questo senso dei romagnoli». Sul futuro: «Stiamo cercando di finalizzare la biografia di Dante Alighieri. Fra un anno e mezzo ricorrono i 700 anni dalla morte. Credo sia grave il fatto che ancora non si sia mai raccontata agli italiani la sua vita».

Pupi Avati al cinema Astra

Sala piena, aperitivo e applausi. Il sindaco Matteo Ricci è molto felice: «Si tratta di un investimento privato, che però ha anche una forte valenza pubblica. Il cinema arricchisce il centro storico sul piano culturale e aggregativo. Grazie ai promotori e a Pupi Avati: la sua presenza ci onora, ha un valore simbolico importante. E il suo legame con Pesaro cresce».

Il regista è stato intervistato da Ivan Italiani e Marcella Leonardi. Ha intrattenuto la platea sospeso tra aneddoti e incisi biografici. Il palinsesto dell’Astra alternerà arte, cinema d’essai, animazione. Con proiezioni ad hoc per le mattinate domenicali inclusive di colazioni e formule mirate comprensive di aperitivo.

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