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Pesaro, l’Aato presenta il piano idrico con otto punti di intervento. C’è anche un nuovo invaso

Obiettivo: rispondere ai cambiamenti climatici e alla siccità. La ricerca è stata condotta dalle Università di Ancona, Bologna e Urbino

Marco Ciccolini, presidente Aato

URBINO – Piano idrico contro la siccità e i cambiamenti climatici.

È stato presentato all’Assemblea dei sindaci che compongono l’Ambito Territoriale Ottimale n.1 Marche Nord Pesaro e Urbino lo studio condotto dalle Università di Ancona, Bologna e Urbino sulla gestione adattiva delle risorse idriche contro la siccità e la scarsità idrica.

Obiettivo del lavoro è quello di fornire una base scientifica alla pianificazione che l’Assemblea dell’ATO dovrà avviare per risolvere le criticità che si stanno affrontando per garantire l’approvvigionamento idropotabile alla popolazione in ambito provinciale.

Gli scenari presi in considerazione sono: minimizzazione delle perdite; ottimizzazione dell’utilizzo acque sotterranee e ricarica controllata degli acquiferi; riutilizzo acque reflue; desalinizzazione; laghetti di prossimità a scopo agricolo; miglioramento gestione invasi esistenti; ottimizzazione perdite agricole; nuovo invaso.

«Questo studio è un passo importante per noi – spiega il Direttore ing. Michele Ranocchi -. È redatto da un pool di accademici di prim’ordine e deve fornirci una base scientifica su un argomento così sensibile. Nella provincia ogni anno si crea una situazione che ci porta a ricorrere a misure eccezionali per l’approvvigionamento idropotabile. Anche l’Arera sta prendendo in mano la questione della resilienza idrica, costretti dall’attualità dell’aggravarsi della situazione climatica, dove ogni estate rappresenta un banco di prova e si innalza la criticità. Servono soluzioni ed è in quella direzione che stiamo andando».

«Questo studio è uno degli obiettivi che ci eravamo prefissi nella Assemblea del dicembre 2021 – commenta il sindaco di Urbania Marco Ciccolini, presidente di Aato Marche Nord 1 -, quando ci siamo dati delle linee da seguire, esprimendo la volontà di approfondire la questione sulla siccità in modo puntuale e scientifico. Dobbiamo indirizzare i nostri sforzi nella riduzione delle perdite e nell’attivare ogni forma necessaria, anche grazie ai fondi PNRR, per assicurare una migliore gestione della risorsa idrica. Ora per la prima volta la nostra provincia ha uno studio scientifico che può aiutare l’assemblea dei sindaci nelle decisioni. Lo studio evidenzia diverse ipotesi, delle quali da subito è possibile vedere l’incidenza e la fattibilità, per ciò possiamo da subito indirizzare le energie sulle soluzioni più valide e ecosostenibili e realizzare interventi che possono andare incontro ai problemi di siccità attuali. Il cambiamento climatico evidenziato dagli studi, con l’innalzamento della temperatura e il calo delle precipitazioni, ci spinge a fare interventi differenziati a breve e lungo periodo».

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