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“Pedalando per la vita” fa tappa alla Croce Gialla di Ancona

L'iniziativa di Marco Manila Pasqualini è approdata nel capoluogo marchigiano, dove il volontario ciclista ha concluso il suo percorso. La raccolta fondi è stata a favore della Protezione Civile

Pedalndo per la vita
Foto di gruppo all'esterno della sede della Croce Gialla

ANCONA – Anche Ancona ha abbracciato l’iniziativa “Pedalando per l’Italia” ideata e realizzata da Marco Manila Pasqualini. Nel pomeriggio di mercoledì 14 ottobre, il popolare “ciclista acquisito” protagonista della raccolta fondi a favore della Protezione Civile è arrivato presso la sede di Via Ragusa della Croce Gialla di Ancona compiendo così il suo personalissimo giro d’Italia sulle due, anzi tre, ruote del proprio mezzo. Un giro di tutti i capoluoghi italiani, partendo da Bellaria Igea Marina, per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema del volontariato. Il tutto pedalando l’iconica VALE di Rinaldi Telai cargo bike, unica nel suo genere.

L’arrivo di Marco Manila Pasqualini

«Sono partito da Rimini, in particolare da Bellaria Igea Marina, il 29 agosto per fare tutti i capoluoghi e Ancona è stata la mia ultima tappa – ha spiegato un entusiasta Manila Pasqualini -. Torno a Rimini arricchito moralmente da questi quarantasette giorni di viaggio in cui molti si sono appassionati alla mia avventura e mi hanno seguito. Quando è nata questa idea? Io due anni fa non era neanche ciclista e avevo questo sogno di girare l’Italia. Poi con il lockdown, lavorando nella Protezione Civile, mi sono reso conto che i sogni bisogna viverli prima che arrivi un fattore esterno che ti impedisca di realizzarli. Ho abbinato una raccolta fondi e sono qui, per fare del bene principalmente».

L’accoglienza degli operatori della Croce Gialla

Ad accoglierlo, oltre ai responsabili della Croce Gialla, c’erano anche Gianni Casciotta della Compagnia Portuali di Ancona e un ragazzo affetto dalla sindrome di down che collabora proprio con la Protezione Civile all’interno di un progetto in sintonia con la pasticceria Gola d’Oro e l’associazione “Amadown“. Nel suo viaggio non sono mancati i momenti difficili, così come le meritate pause in alcuni luoghi meravigliosi della penisola.

L’ultimo sigillo al suo percorso dei capoluoghi raggiunti

«Mi sono concesso delle soste a Eraclea, Cagliari e Tropea. Ovunque c’era gente che mi chiedeva informazioni, mi veniva a vedere e io potevo ammirare quanto fosse bella l’Italia. Me la sono vista anche brutta all’altezza di Bentivoglio dove, per un guasto al mezzo, rischiavo di dover mandare tutto all’aria ma poi le cose sono andate per il meglio grazie all’aiuto proprio della Protezione Civile. Credo che farò un video riassuntivo dell’esperienza e, perché no, scriverò anche un libro».

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