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Parco Giochi Primo Sport, Jesi in prima fila

Dopo Treviso, Roma e a Bologna, sarà l'area verde fra Cardinaletti e PalaTriccoli a veder sorgere la quarta realizzazione ideata da Laboratorio 0246 per lo sviluppo motorio fra 0 e 6 anni. «Via nel 2018» dice Valentina Vezzali, presidente della associazione

La presentazione del Parco Giochi Primo Sport, nella sala stampa del palaTriccoli.

JESI – Dopo Treviso, Roma e (in corso di realizzazione) San Lazzaro di Savena a Bologna, sarà Jesi a vedere nascere il quarto Parco Giochi Primo Sport della associazione Laboratorio 0246. Precisamente saranno i circa 2 mila metri quadrati di area verde a monte del Polisportivo Cardinaletti, incastonati fra questo e il palaTriccoli e davanti all’attuale parcheggio principale, ad ospitare la novità. «Spero nell’arco del 2018 – dice Valentina Vezzali, presidente del Laboratorio 0246 – perché il progetto è davvero importante. Le prospettive dicono di bambini sempre più sedentari, che non sanno correre. Non è la direzione giusta. Ho abbracciato l’associazione da mamma, chiedendomi se esistessero luoghi all’aperto dove il bambino possa prendere coscienza di sé e del proprio corpo. Lo sport non serve solo a vincere le medaglie, gli atleti vincenti possono essere esempi positivi e di stimolo. Lo sport è soprattutto un gioco con delle regole e la finalità di avvicinarvi i più piccoli è fondamentale».

Il prototipo del Parco Giochi Primo Sport è stato studiato dalla collaborazione fra il Centro di ricerca sullo Sviluppo motorio dell’Università di Verona e il Coni: quattro aree, dedicate a manualità, mobilità, equilibrio e gioco simbolico, per sviluppare le prime necessità del bambino fra 0 e 6 anni e accostarlo al movimento e all’attività fisica. Design del parco, scelta e disposizione degli attrezzi sono stati curati dai professori Fumagalli e Tortella dell’ateneo di Verona. «La validità scientifica di concept e metodologia didattica – dicono dal Laboratorio 0246 – è stata dimostrata da uno studio condotto in collaborazione con il gruppo di ricerca del prof. Sigmundsson dell’Università di Trondheim in Norvegia: l’utilizzo guidato del parco anche solo per un’ora al giorno, una volta alla settimana, induce significativi aumenti di alcune capacità grosso-motorie di base in bambini di 5 anni. Il miglioramento delle capacità di base è il requisito per la migliore partecipazione dei bambini ad attività di movimento e sport».

Vice presidente del Laboratorio 0246, Andrea Cardinaletti illustra iter del progetto e costi. Sarà infatti la Fondazione creata da Cardinaletti, e intitolata al fratello Gabriele, a incaricarsi della realizzazione. «Il Comune ha messo a disposizione l’area, la Fondazione reperirà le risorse, fra i 150 e i 200 mila euro. Abbiamo già una buona base e tutto il 2017 per raggiungere l’importo. A questo saranno indirizzate tutte le attività per il 2017 della Fondazione, che per tre anni gestirà il Parco, avvalendosi di partner del territorio. Al termine dei tre anni il Parco torna al Comune, che deciderà come proseguire. Scelto per realizzarlo il punto di accesso del principale centro sportivo cittadino, che ne sarà valorizzato. Grazie a Valentina e Giovanna Trillini per la vicinanza alla Fondazione». Portano il loro soddisfatto saluto al progetto l’assessore allo sport Ugo Coltorti e il sindaco Massimo Bacci.

Il Parco sarà sempre aperto e gratuito 365 giorni l’anno, la mattina ospiterà attività con le scuole. Previste anche una o due pedane per la scherma per i più piccoli e un frutteto didattico. «Ci saranno operatori formati in collaborazione col Coni, gadget e libri illustrativi» spiega Eleonora Magri di Laboratorio 0246, come pure Giorgio Buzzavo: «Ringrazio i due jesini, Vezzali e Cardinaletti, che un ruolo tanto importante hanno in questa associazione, costola no-profit del Gruppo Benetton, e in questo progetto per lo sviluppo del senso motorio nel bambino».

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