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Pap test Pesaro, botta e risposta su ritardi, esternalizzazioni e accesso alla prevenzione

La consigliera regionale Vitri: "Due mesi per l'esito". Ast: "Servizio esternalizzato, ma nessun ritardo"

PESARO – Botta e risposta sulla sanità, in particolare sulle refertazioni del pap test tra la consigliera Pd Micaela Vitri e l’Ast.

«Una promessa non mantenuta, che pesa sulla salute delle donne – sostiene Vitri – Nel distretto di Pesaro, dopo lo screening gratuito, occorre attendere in media due mesi per l’esito del Pap Test, in quelli di Fano e Urbino invece si arriva a sei-otto mesi. Una situazione dovuta alla scelta di non processarli internamente, ma mandarli a Fabriano nella Ast 2, che ovviamente li mette in coda ai propri, rischiando cosi di rendere vano uno strumento indispensabile per la
prevenzione dei tumori alla cervice uterina.

L’Assessore Saltamartini ha annunciato che tutti i ritardi degli esami pregressi sarebbero stati recuperati, processando i test effettuati a Fano e Urbino in un’azienda privata, e che dal 26 giugno i campioni sono portati all’Anatomia Patologica di Senigallia e analizzati nell’Ospedale di Fabriano. Nonostante il recupero dei ritardi degli esiti dei Pap Test, rimane incomprensibile e grave la scelta di processare a Fabriano i Pap Test delle donne residenti a Fano e Urbino, mentre gli screening effettuati a Pesaro vengono analizzati internamente. Inoltre occorre riflettere su un dato preoccupante: solo il 20% di donne accede allo screening gratuito. Si potrebbero effettuare i test nei camper già impiegati in tutto il territorio provinciale per la campagna vaccinale contro il Covid-19».

A stretto giro la risposta dell’Azienda Sanitaria Territoriale: «Nessun ritardo nella refertazione dei pap test. L’Ast negli scorsi mesi ha infatti provveduto ad esternalizzare il servizio, permettendo di sanare completamente il pregresso, processando gli esami realizzati fino al 17 giugno 2023, rispettando quindi le tempiste previste».

Lo afferma Eugenio Carlotti, Direttore del Dipartimento di Prevenzione dell’AST Pesaro Urbino. Inoltre aggiunge: «come già comunicato, lo scorso 26 giugno, è partito il nuovo programma di screening con l’HPV test, che interessa la popolazione femminile dai 30 ai 64 anni, basato sulla ricerca del DNA del papilloma virus umano nelle cellule prelevate dalla cervice uterina.

Un passaggio importante che permetterà di avere una diagnosi più precisa e veloce, riducendo i tempi di attesa per la diagnosi di uno dei tumori più frequenti del sesso femminile. I campioni biologici dei test HPV dell’intera Ast di Pesaro e Urbino verranno refertati, secondo disposizione regionali, presso l’Anatomia Patologica dell’Ast di Ancona. Siamo consapevoli che purtroppo sono tante le donne che non aderiscono alla campagna di screening ed è per questo che insieme alla regione Marche stiamo predisponendo una iniziativa di comunicazione capillare che permetterà di diffondere l’importanza della prevenzione per salute dei cittadini, in particolare per la salute della donna».

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