Attualità

Ottant’anni dalla morte di Antonio Gramsci. Ecco le iniziative a Jesi

Tanti gli appuntamenti a cura dell'Istituto Gramsci Jesi e Vallesina: l'11 ottobre ospite il più grande studioso italiano dell'intellettuale Francesco Giasi e a dicembre Massimo D'Alema inaugura due mostre

Il già sindaco di Jesi e senatore Aroldo Cascia

JESI – Artisti da tutta Italia e conferenze di studiosi illustri per l’ottantesimo della morte di Antonio Gramsci.

Organizzate dall’Istituto Gramsci Jesi e Vallesina, le iniziative prevedono il coinvolgimento di tutti gli istituti superiori di Jesi, artisti locali e da fuori regione per dare vita ad una mostra su Antonio Gramsci, uomo, intellettuale e politico. Il primo appuntamento in calendario è il prossimo 11 ottobre: a Palazzo dei Convegni, alle ore 17, verrà inaugurata la mostra “Gramsci, il novecento ed oggi”. Nell’occasione e nella stessa sala Francesco Giasi, direttore della Fondazione Istituto Gramsci di Roma, dopo essersi incontrato, nel corso della mattinata, con gli studenti jesini delle scuole superiori, terrà la conferenza “Ripensando a Gramsci”. «Giasi è il maggiore studioso di Gramsci in Italia  ha precisato il Senatore Aroldo Cascia per l’Istituto Gramsci – Ha recentemente scritto “Antonio Gramsci: una biografia” attingendo a documentazioni nuove. Anche all’estero in particolare in Sud America, Antonio Gramsci è molto studiato. Per alcuni periodi molto più che in Italia dove poi l’interesse si è riacceso».

 

Il manifesto

Il primo dicembre altro interessante appuntamento: saranno inaugurate a Jesi, contemporaneamente, la mostra dei progetti realizzati dagli studenti jesini su Gramsci al Mestica e la mostra, curata da Giancarlo Bassotti, delle opere che un gruppo di artisti dedica all’intellettuale sardo Palazzo Santoni. Nel pomeriggio Massimo D’Alema sarà al Teatro Moriconi per parlare di “L’eredità culturale e politica di Antonio Gramsci”. «Alla mostra – ha aggiunto Bassotti – parteciperanno quindici artisti di Jesi ma anche da fuori che hanno dedicato le loro opere a Gramsci. Per l’occasione vedremo, magari in catalogo se non si riesce a spostarle, l’opera di Migneco custodita in Pinacoteca e quella di Franco Bugatti che si trova in comune. Quest’ultima è stata ispirata da un articolo scritto da Gramsci e raffigura un’infermiera uccisa dai tedeschi perché aveva curato dei soldati inglesi». L’opera di Bugatti era stata donata al comune di Jesi, che ha recentemente sistemato l’opera, quando Aroldo Cascia era sindaco. «Ringraziamo i Dirigenti scolastici che hanno autorizzato la partecipazione degli studenti, gli insegnanti che li hanno guidati nella realizzazione dei progetti, gli artisti che contribuiscono con le loro opere all’evento, l’amministrazione comunale per il patrocinio concesso» ha concluso Cascia.

La tomba di Antonio Gramsci a Roma (foto E.D.)

Ottanta anni fa, il 27 aprile 1937, moriva a Roma Antonio Gramsci all’età di 46 anni, dopo dieci di essi
trascorsi nelle ristrettezze del confino, del carcere, delle cliniche.

Il tribunale fascista l’aveva condannato a più di venti anni di carcere, ma non è riuscito ad impedire “al suo cervello di pensare” e di produrre cultura: oggi le sue opere sono le più tradotte nel mondo. Le “Lettere dal carcere” e i “Quaderni del carcere” costituiscono ormai classici della letteratura, della filosofia, della pedagogia, della politica. Gli studiosi hanno anche recuperato il valore degli scritti giovanili a cui hanno prestato crescente attenzione.

Ti potrebbero interessare