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Osimo, in corso di abbattimento il pino secolare del santuario di Campocavallo

C’è anche una pattuglia della polizia municipale stamattina, 23 agosto, per contenere eventuali proteste. Sono iniziate le operazioni per terminare l'abbattimento del pino secolare, suscitando tante polemiche

La situazione di fronte al santuario di Campocavallo di Osimo
La situazione di fronte al santuario di Campocavallo di Osimo

OSIMO – C’è anche una pattuglia della polizia municipale stamattina, 23 agosto, per contenere eventuali proteste. Sono iniziate infatti le operazioni per terminare l’abbattimento del pino secolare di fronte al santuario della Beata Vergine Addolorata di Campocavallo di Osimo che ha suscitato tante polemiche. A fine luglio era stato potato dopo una perizia che ne aveva decretato l’instabilità. Sarebbero stati i frati del santuario a richiedere i controlli e, dopo la perizia, è arrivato l’ok del Comune per l’abbattimento.

Il pino
Il pino

Su quel pino la cittadinanza si è spaccata. Tra i residenti è tanto il clamore che ha suscitato perché all’albero sono legati molto ricordi d’infanzia e l’immagine stessa della frazione. Il pino era alto più di venti metri, situato nel parco giochi della basilica dove di solito ci sono feste e giocano i bambini. «Il pino in questione è un “pinus pinea”, specie protetta dalla legge forestale regionale – dicono ambientalisti e alcuni fedeli -. La potatura effettuata è stata un atto di uccisione della pianta, dato che le conifere come il pino non emettono polloni. Qualcuno potrebbe aver creduto che la caduta delle pigne rappresentasse un possibile pericolo per i bambini ma data la sua tarda età, la pianta produceva pochissime pigne. Non c’era alcuna necessità». In tanti ricordano che tre anni fa qualcuno aveva provato ad avvelenarlo, come testimoniano i buchi sulla corteccia effettuati con un trapano, per cercare di far seccare la chioma.

Laconici i frati del santuario: «Prima è stata commissionata una perizia tecnica, che ha constatato la pericolosità del pino e poi abbiamo chiesto e ottenuto il via libera dall’ufficio tecnico del Comune per l’abbattimento».

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