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Omicidio Sassoferrato: arrestato il presunto omicida

I carabinieri lo hanno arrestato dopo averlo trovato in un bosco non lontano dalla sua abitazione. Domani, l'esame autoptico sulla vittima per chiarire il numero delle coltellate

Foto di repertorio

SASSOFERRATO – Arrestato il presunto omicida del professore di Italiano Alessandro Vitaletti. Si cerca ancora l’arma del delitto.
La caccia all’uomo messa in piedi dai carabinieri della compagnia di Fabriano a partire dalle 17:30 di ieri, 28 gennaio, si è conclusa oggi – intorno alle 16 – quando il muratore calabrese, 54 anni, è stato arrestato. Si nascondeva in un bosco vicino alla località Perticano di Scheggia.

La sua fuga è durata meno di 24 ore. Da quando, cioè, si è consumato un terribile delitto in via Buozzi a Sassoferrato. Il presunto omicida – un muratore, di origine meridionale, residente da anni nelle Marche prima a Sassoferrato e poi a Perticano di Scheggia – avrebbe sferrato quasi venti coltellate al 47enne insegnante di Lettere in servizio in una scuola media di Serra San Quirico.

All’origine del fatto di sangue dovrebbero esserci motivi passionali. Il muratore che si trovava all’interno di un bar a Sassoferrato, dopo aver parlato all’esterno con un suo amico, ha visto l’auto della vittima sopraggiungere al vicino distributore di benzina. Secondo alcuni testimoni, avrebbe gridato «Ti ammazzo, ti ammazzo», correndo incontro al 47enne. Quindi, gli ha sferrato le coltellate, c’è chi dice cinque, mentre secondo un’altra versione sarebbero state circa venti. L’omicida si è, quindi, dato alla fuga a bordo della propria auto, un’utilitaria di colore scuro.
Alcuni passanti hanno visto il corpo di Vitaletti in terra, quasi esanime, ed hanno allertato i soccorsi. Purtroppo, non appena giunto in ospedale, il 47enne sassoferratese – figlio del preside Domenico, molto conosciuto in città – è morto.

I carabinieri di Sassoferrato, in collaborazione con i colleghi della Compagnia di Fabriano e di Ancona, dopo aver fatto i rilievi e ricostruito l’accaduto, si sono messi in caccia dell’uomo. Nella notte fra sabato e domenica, in zona Perticano – non lontano da dove vive l’uomo, separato da pochi mesi e padre di due bimbi – è stata ritrovata l’auto. All’interno, c’era anche il telefono cellullare. I militari stanno esaminando questo reperto alla ricerca di indizi buoni per rintracciare il fuggiasco. Si cerca ancora anche l’arma del delitto. Non è chiaro se l’uomo possa averla ancora con sé o, piuttosto, se se ne sia liberato durante la fuga. Gli investigatori hanno esteso le ricerche del muratore calabrese a tutta Italia. Non è esclusa nessuna pista, neppure quella di un eventuale suicidio del presunto omicida, magari per il rimorso.

Alle 16, poi, la svolta. Con i carabinieri che – dopo averlo braccato sempre più da vicino – hanno rintracciato ed arrestato il 54enne di origine calabrese. In queste ore, sarà interrogato. Il Pm di Ancona, Serena Bizzarri, infatti, ha emesso un provvedimento di fermo per omicidio volontario a carico del muratore.
Domani mattina, 30 gennaio, infine, nei locali dell’obitorio dell’ospedale Engles Profili di Fabriano, si effettuerà l’esame autoptico. Si chiarirà il numero delle coltellate e, soprattutto, quante di queste sono state mortali.

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