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Via all’obbligo vaccinale per personale scolastico, forze dell’ordine e terza dose ai sanitari. Ecco cosa cambia

Scatta da oggi l'obbligo vaccinale contro il Covid per il personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, servizi segreti, polizia penitenziaria, polizia locale, personale delle Rsa, mentre per i sanitari l'obbligo viene esteso alla terza dose

ANCONA – Dopo medici, infermieri, Oss e tecnici, è la volta del personale della scuola, del comparto difesa, sicurezza e soccorso pubblico, servizi segreti, polizia penitenziaria, polizia locale, personale delle Rsa, per i quali da oggi – 15 dicembre – scatta l’obbligo vaccinale contro il Covid.

Le nuove categorie professionali, ricomprese nella vaccinazione obbligatoria, dovranno essere in regola, e sottoporsi sia al ciclo vaccinale primario (prima e seconda dose) che alla terza dose, che dovrà essere somministrata entro 9 mesi dalla seconda, nuovo termine di validità del Green pass.

Una stretta, quella voluta dal governo nazionale, per arginare la nuova ondata di infezioni, la quarta, e contrastare nuove chiusure. Cosa cambia? Da oggi questi lavoratori saranno tenuti ad esibire su richiesta il Super Green pass, ovvero la certificazione verde che si ottiene esclusivamente con la vaccinazione e la guarigione dal virus. Ma andiamo per ordine.

La vera novità è rappresentata dall’introduzione dell’obbligo vaccinale per il personale della scuola e delle forze di polizia. Per i sanitari si tratta di una estensione dell’obbligo per la terza dose, visto che per il ciclo vaccinale primario era già presente. Ma a differenza dei mesi passati, se gli operatori per i quali non era scattato l’accertamento dello stato vaccinale, di fatto continuavano a lavorare, adesso con la differenziazione tra Super Green pass e Green pass sarà più complicato “sfuggire” all’obbligo? Lo abbiamo chiesto a Matteo Pintucci, segretario regionale Fp Cgil.

Matteo Pintucci, segretario regionale Fp Cgil

«La norma appare rafforzativa rispetto al sistema dei controlli, ma bisognerà vedere cosa effettivamente succederà con la sua entrata in vigore». Pintucci osserva che «molto dipenderà dall’attivazione delle aziende ospedaliere e di Asur sul fronte dei controlli». Alle prese con la carenza di personale alcune amministrazioni sanitarie hanno cercato di trovare «soluzioni indolori».

Secondo il sindacalista nelle Marche il numero dei sanitari non vaccinati si è lievemente ridotto, rispetto ai mesi scorsi, ma «potrebbe restare uno zoccolo duro compreso fra il 2,3 e il 2,4%» una proiezione elaborata «guardando lo storico dei dati». L’operazione obbligo vaccinale nella nostra regione interessa una platea attorno ai 14mila sanitari.

Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl

Secondo Luca Talevi, segretario regionale Fp Cisl «non ci saranno grossi scossoni» da oggi. «Chi ha fatto le due dosi con tutta probabilità farà anche la terza- spiega – molti si sono già attivati per questo, il problema semmai sarà trovare posto».

Nelle ultime settimane, con la pandemia che ha rialzato la testa e la nuova norma è in atto una corsa alla vaccinazione. Tuttavia «non sarà semplice convincere chi non si è ancora vaccinato, alcuni continueranno a restare sulle loro posizioni».

I sanitari sono obbligati a sottoporsi alla terza dose, non oltre sei mesi a decorrere dal 15 dicembre 2021, data in cui scatta l’obbligo del booster.

Insegnanti

Nelle scuole l’obbligo vaccinale non riguarda solo i docenti, ma tutto il personale impegnato nel sistema nazionale di istruzione, incluse le scuole non paritarie e i servizi educativi per l’infanzia, il personale dei centri provinciali per l’istruzione degli adulti, dei sistemi regionali di istruzione e formazione professionale e dei sistemi regionali che realizzano i percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore. Ad essere interessati sono anche i dirigenti scolastici.

Riccardo Rossini, presidente regionale Anp

Riccardo Rossini, presidente Anp, associazione nazionale presidi, nel rimarcare che il 95% dei docenti si è già vaccinato, si dice fiducioso del fatto che la nuova norma, più stringente, riuscirà in qualche modo a convincere alcuni dubbiosi ad optare per la vaccinazione anti Covid.

«Questa mattina mi sono sottoposto alla terza dose e davanti a me c’era chi riceveva la prima inoculazione – afferma – questo dimostra che c’è stata una accelerazione della campagna vaccinale indotta dalla nuova misura». Ma accanto ai nuovi vaccinati, permarrà con tutta probabilità «uno zoccolo duro di persone che rifiuteranno di sottoporsi alla vaccinazione e piuttosto accetteranno la sospensione dall’attività lavorativa». Un numero che Rossini stima «attorno al 2-3%  nel mondo della scuola».

Forze di polizia, difesa, polizia locale, sicurezza e soccorso pubblico

L’obbligo scatta per il personale operante nelle forze di polizia (polizia, carabinieri), nella polizia penitenziaria, nella difesa, nella polizia locale, sicurezza, soccorso pubblico, giustizia minorile e di comunità, agenti dei servizi segreti, i quali dovranno sottoporsi al ciclo vaccinale completo.

Controlli e sanzioni

I dirigenti dovranno verificare il rispetto dell’obbligo vaccinale da parte del personale: per chi non presenterà la documentazione di avvenuta vaccinazione (Super Green pass) o la certificazione che attesta medica attestante l’impossibilità a vaccinarsi per ragioni sanitarie, scatterà la sospensione dal lavoro senza retribuzione. Sospensione che potrà essere cessata all’atto dell’avvenuta vaccinazione.

Per chi viene sorpreso al lavoro in difetto, viene applicata una multa che va da 600 a 1.500 euro, mentre per chi non effettua i controlli la sanzione va da 400 a 1.000 euro.

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