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Nuovo Dpcm, ancora stop a piscine e palestre? Ecco cosa ne pensano gli operatori

Con il personal trainer Di Gioacchino e con Igor Pace di Cogepi abbiamo parlato del prolungamento delle misure restrittive che dureranno fino al 6 aprile

PIscina Passetto
Un'immagine della Piscina del Passetto

ANCONA- Il nuovo Dpcm che entrerà in vigore a breve, con ogni probabilità viste le voci che si stanno susseguendo, non diminuirà la stretta nei confronti di piscine e palestre. Questo perchè il Comitato tecnico scientifico ha già raccomandato la massima cautela per la ripresa delle attività sportive valutando, sembra, la sola possibilità di autorizzare esclusivamente le lezioni individuali.

Anche ad Ancona le reazioni non si sono fatte attendere. E non sono reazioni positive com’è facilmente intuibile. Igor Pace, presidente della Vela Ancona nonchè gestore delle Piscine del Passetto e Ponterosso, esprime sostanziale rassegnazione per ciò che è accaduto:

«Il nuovo Decreto, che di fatto ha prolungato quello attuale fino al 6 aprile, non ci coglie impreparati purtroppo. La situazione non è facile, Ancona in particolare non vive un momento felice e si riscontra tanta rassegnazione. Ormai i mesi di inattività stanno diventando tanti, l’apertura di un impianto come il Passetto diventa onerosa e non possiamo che sperare nella clemenza delle temperature per aiutarci a limitare i consumi. Ristori? Sono arrivati solo dalla Regione Marche, l’unica regione che ha avuto un’attenzione specifica e mirata al mondo della piscina e sappiamo come poter andare avanti. La cosa che rimane inspiegabile è questa stretta verso l’attività del fitness. I dati raccolti dimostrano che in piscina il contagio è praticamente nullo e quei contagi che si registrano derivano dalla famiglia, dalla scuola o dal tempo libero. Non possiamo far altro che prendere atto della situazione e aspettare tempi migliori».

Happiness Loreto
Una delle palestre Happiness sul territorio anconetano

Stessa situazione in seno alle palestre dove il personal trainer anconetano Michele di Gioacchino non usa giri di parole per descrivere la situazione:

«Sono giorni che si sente parlare di Dpcm, casi positivi, varianti, vaccini ma i pareri restano sempre gli stessi. I vari infettivologi hanno dichiarato che per riaprire le palestre e i centri benessere serve almeno il 30% della popolazione vaccinata. Il premier Mario Draghi ha parlato di modello inglese da seguire nel nostro campo con ampio spazio ai personal trainer ma se è così, con le lezioni meramente individuali, per le palestre si tratta di un anno perso. Evito di parlare di ristori e casse integrazioni, c’è chi ancora è fermo a novembre e sappiamo tutti le spese a cui sono soggetti i gestori delle strutture e delle palestre. La situazione è drammatica, c’è veramente poco da dire».

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