Attualità

Nuove frontiere contro l’inquinamento

Al teatro di Osimo si è parlato di agricoltura conservativa con Aigacos e Terra di Marche

OSIMO – Minori emissioni di CO2 e diminuzione dell’inquinamento, risparmio di combustibili pari a 80 su 100 litri di gasolio per ettaro ed efficienza economica.

Si è discusso delle pratiche virtuose dell’agricoltura conservativa, tracciando lo scenario rappresentato dalle ultime evoluzioni tecniche ecosostenibili e dal contributo della ricerca, al teatro La nuova fenice di Osimo in occasione del convegno organizzato da Aigacos e Terra di Marche. Partendo dal confronto tra produttori per condividere gli strumenti che hanno favorito le loro scelte, il convegno ha messo in luce il modello di agricoltura che assicura una serie di benefici ambientali a favore della società civile e dell’economia dei diversi territori.

I benefici dell’agricoltura conservativa:

L’agricoltura conservativa prevede l’adozione di pratiche agronomiche sostenibili indirizzate a preservare l’agroecosistema dalla progressiva degradazione causata dall’evoluzione dei cambiamenti climatici e dalla pressione antropica.

Le pratiche di agricoltura conservativa consentono innanzitutto di abbassare le emissioni inquinanti, attraverso un’azione di sequestro della CO2 dove il suolo conserva più carbonio organico, con riduzione di emissione di CH4 e con minore emissione di gas serra. In aggiunta, grazie a un minore numero di lavorazioni e a una minore necessità di forza motrice, è possibile ridurre i consumi di gasolio e risparmiare combustibili.

Permette anche il controllo dell’erosione, dal momento che la copertura permanente e la migliore struttura del suolo lo proteggono dall’erosione idrica ed eolica, e favorisce una maggiore biodiversità, considerato che il minore compattamento e l’aumento di sostanza organica favoriscono l’attività della micro e mesofauna del suolo.

Importanti benefici anche in termini di efficienza economica, dal momento che si riducono i costi colturali e le rese dei cereali risultano maggiori rispetto al terreno lavorato nelle annate siccitose.

Consente inoltre di ottenere benefici anche in termini di servizi ambientali per la società, fra cui la possibilità di avere acque di falda più pulite e minore inquinamento.

Durante il convegno è intervenuto Rodolfo Santilocchi, professore ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee all’Università Politecnica delle Marche, che con i suoi studi ha dato un forte contributo alla crescita di questo modello produttivo in Italia.

Aigacos è un’associazione di agricoltori accomunati dall’interesse per queste pratiche virtuose ed è stata costituita nel gennaio 1998 proprio a Osimo. Le Marche sono infatti una Regione all’avanguardia nell’adozione dell’agricoltura conservativa e il convegno ha rappresentato un ritorno alle origini in un periodo in cui la tutela della risorsa suolo rappresenta una priorità.

Terra di Marche invece è l’associazione locale composta da aziende agricole, contoterzisti e tecnici riuniti attorno a un nome che vuole indicare lo stretto legame con il territorio e che mette al centro i valori della sostenibilità.

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