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Nuova Banca Marche, via libera a 270 esodi

L’accordo, raggiunto stanotte, tra azienda e sindacati, ha stabilito il pensionamento e l’esodo volontario di 270 lavoratori con il ricorso alla parte straordinaria del fondo di solidarietà e il ricorso al part time per ridurre il costo del lavoro. Per il prossimo triennio sono inoltre state decise 14 giornate di solidarietà

Il logo di Banca delle Marche

È stato sottoscritto questa notte l’accordo tra Nuova Banca Marche e le organizzazioni sindacali, propedeutico all’integrazione dell’istituto marchigiano con Ubi Banca. Dopo l’accordo in Etruria e in Marche manca così all’appello soltanto Carichieti a dover definire le condizioni per il closing dell’operazione con Ubi.

L’accordo, siglato tra l’azienda e i sindacati dei bancari (tra cui Fabi, First Cisl, Fisac Cgil e Uilca), conferma il pensionamento e l’esodo volontario di 270 lavoratori con il ricorso alla parte straordinaria del fondo di solidarietà, e include una apposita clausola di salvaguardia in caso di cambio normativa pensioni. Previsto il ricorso al part time per ridurre il costo del lavoro, una soluzione che è stata richiesta già da 100 lavoratori e per la quale si potrà fare domanda fino al mese di maggio. Per il prossimo triennio sono inoltre state decise 14 giornate di solidarietà per i dipendenti delle aree professionali e per i quadri, con 5 giornate per il 2017, 5 per il 2018, 4 per il 2019, aumentate di 1 giornata ogni anno per i dirigenti che quindi ne faranno 17.

L’amministratore delegato di Nuova Banca Marche Luciano Goffi esprime soddisfazione per l’accordo sugli esuberi siglato con tutte le sigle sindacali, che, afferma, «rappresenta un ulteriore importante presupposto del progetto destinato a far confluire entro breve la nostra banca all’interno del gruppo Ubi». Per Goffi, «l’intesa, raggiunta in un clima di reciproco e costruttivo impegno, consentirà a circa 270 colleghi di Nuova Banca Marche e di Carilo di lasciare anticipatamente e su base volontaria il lavoro e prevede inoltre un significativo ampliamento delle possibilità di accoglimento di richieste di part-time”. ”Si tratta di strumenti di flessibilità che saranno importanti per una prospettiva di integrazione che, come sempre fatto da Ubi, sarà realizzata all’insegna del rispetto e della valorizzazione delle risorse umane, del sostegno all’economia locale e della creazione di valore per tutti gli stakeholder», conclude.

Luciano Goffi

«È un accordo positivo che scongiura i licenziamenti e prevede una serie di importanti garanzie per i lavoratori in uscita», dichiara Attilio Granelli, Segretario nazionale Fabi. «L’intesa – prosegue – è stata raggiunta al termine di un trattativa molto complessa, anche per via del numero elevato di esuberi. Alla fine grazie al senso di responsabilità e alla determinazione dimostrati dalle parti, a cominciare dalle rappresentanze sindacali aziendali interne, siamo riusciti a salvaguardare i posti di lavoro ». «Ci auguriamo – conclude il sindacalista – che questo accordo sia di buon auspicio per trovare la quadra anche in Carichieti, dove le trattative sono ancora in corso».

«Con questo accordo trovano conciliazione gli interessi dei lavoratori e le esigenze dell’azienda, che prosegue così il percorso di integrazione in Ubi, avendo definito una delle condizioni essenziali per il closing dell’operazione»: è questo il commento di Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl, in merito all’intesa siglata nella notte in Nuova Banca Marche. «Abbiamo raggiunto – continua Colombani – un sostanziale equilibrio tra le esigenze dei lavoratori che andranno in esodo volontario e di coloro che invece continueranno a lavorare in banca. In particolare, l’accesso al Fondo è effettivamente volontario in quanto il numero di coloro che ne hanno i requisiti per l’accesso è superiore alle richieste aziendali e la riduzione dell’attività lavorativa rientra nei limiti di finanziabilità del Fondo». «Altrettanto significativo – sottolinea Marco Santecchia, segretario di First Cisl di Nuova Banca Marche – è aver ottenuto autorevoli rassicurazioni sull’attenzione all’economia dei territori, all’occupazione, alla riqualificazione professionale ed alla mobilità dei dipendenti».

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